Il contributo analizza gli aspetti più recenti relativi alla questione della definizione dei rapporti intercorrenti tra ordinamento sportivo ed ordinamento statale, nonché tra i rispettivi sistemi di giustizia. Ancor prima del tentativo di regolamentazione posto in essere dal legislatore attraverso la legge n. 280 del 2003, si sono registrati serrati confronti sull’argomento, arrivati a teorizzare diversi modelli di giustizia sportiva, collegati in vario modo alla giurisdizione statale ed ai procedimenti arbitrali. Le diverse soluzioni di volta in volta prospettate, in alcuni casi avallate dalla dottrina, in altri confortate da discutibili decisioni giurisprudenziali, riposavano, talvolta, sulla natura giuridica dei soggetti coinvolti, sulla qualificazione dei relativi atti e, quindi, sulla natura delle posizioni giuridiche soggettive in gioco. Talaltra, invece, sulla natura della giustizia sportiva e degli arbitrati ad essa collegati. In ogni caso, nel contributo si analizza come il minimo comun denominatore del rapporto tra ordinamento statale ed ordinamento sportivo – mai messo in discussione – era ed è rappresentato dal “principio dell’autonomia dell’ordinamento sportivo”.
(2012). Nuovi spunti in tema di rapporto tra ordinamento giuridico e fenomeno sportivo: l'attrazione degli strumenti di tutela nell'orbita della giustizia statale [conference presentation - intervento a convegno]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/27184
Nuovi spunti in tema di rapporto tra ordinamento giuridico e fenomeno sportivo: l'attrazione degli strumenti di tutela nell'orbita della giustizia statale
Morzenti Pellegrini, Remo
2012-01-01
Abstract
Il contributo analizza gli aspetti più recenti relativi alla questione della definizione dei rapporti intercorrenti tra ordinamento sportivo ed ordinamento statale, nonché tra i rispettivi sistemi di giustizia. Ancor prima del tentativo di regolamentazione posto in essere dal legislatore attraverso la legge n. 280 del 2003, si sono registrati serrati confronti sull’argomento, arrivati a teorizzare diversi modelli di giustizia sportiva, collegati in vario modo alla giurisdizione statale ed ai procedimenti arbitrali. Le diverse soluzioni di volta in volta prospettate, in alcuni casi avallate dalla dottrina, in altri confortate da discutibili decisioni giurisprudenziali, riposavano, talvolta, sulla natura giuridica dei soggetti coinvolti, sulla qualificazione dei relativi atti e, quindi, sulla natura delle posizioni giuridiche soggettive in gioco. Talaltra, invece, sulla natura della giustizia sportiva e degli arbitrati ad essa collegati. In ogni caso, nel contributo si analizza come il minimo comun denominatore del rapporto tra ordinamento statale ed ordinamento sportivo – mai messo in discussione – era ed è rappresentato dal “principio dell’autonomia dell’ordinamento sportivo”.File | Dimensione del file | Formato | |
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