Lo slasher è stato uno dei generi più longevi e fortunati dell’horror americano, capace di favorire un importante rinnovamento del genere in direzione del cosiddetto realist horror. Estremamente formulaico nella sua struttura e forse proprio per questo continuamente ripensato, lo slasher è stato al centro di una vasta attenzione critica, sia per lo statuto di cult raggiunto da molti dei suoi titoli più celebri, che per le politiche della rappresentazione che ha saputo veicolare. Un aspetto ancora poco analizzato di questo filone ha a che vedere con i processi di serializzazione e rigenerazione che lo hanno interessato. Se fino agli anni Novanta si è assistito alla fioritura di una vasta serie di sequel che ha cercato di capitalizzare al massimo la presenza di personaggi iconici come Freddy Krueger o Michael Myers, a partire dal nuovo millennio le più celebri saghe slasher sono state al centro di interessanti operazioni di riscrittura che, oltre a promuoverne un aggiornamento estetico, hanno favorito l’emergere di nuove narrazioni e implicazioni politiche. Muovendo da queste premesse, il contributo intende analizzare nel dettaglio le procedure di rigenerazione delle principali serie slasher (Halloween, The Texas Chainsaw Massacre, Friday the 13th, Nightmare), focalizzandosi in particolare sulle diverse modalità con cui queste narrazioni sono state proseguite, riavviate, riappropriate e ripensate nel corso varie “ondate”, avendo cura di illustrare come si siano innescati rilevanti fenomeni di arricchimento del materiale narrativo. Lavorare in senso diacronico su questi processi permetterà inoltre di illustrare come, a partire dal medesimo materiale di partenza, sia stato possibile per questi film conservare, aggiornandola, la capacità di riflettere sottotraccia su rilevanti questioni politiche del presente.
(2024). They come home again and again. Estetiche e politiche della riscrittura nel cinema slasher [journal article - articolo]. In ELEPHANT & CASTLE. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/273809
They come home again and again. Estetiche e politiche della riscrittura nel cinema slasher
Previtali, Giuseppe
2024-01-01
Abstract
Lo slasher è stato uno dei generi più longevi e fortunati dell’horror americano, capace di favorire un importante rinnovamento del genere in direzione del cosiddetto realist horror. Estremamente formulaico nella sua struttura e forse proprio per questo continuamente ripensato, lo slasher è stato al centro di una vasta attenzione critica, sia per lo statuto di cult raggiunto da molti dei suoi titoli più celebri, che per le politiche della rappresentazione che ha saputo veicolare. Un aspetto ancora poco analizzato di questo filone ha a che vedere con i processi di serializzazione e rigenerazione che lo hanno interessato. Se fino agli anni Novanta si è assistito alla fioritura di una vasta serie di sequel che ha cercato di capitalizzare al massimo la presenza di personaggi iconici come Freddy Krueger o Michael Myers, a partire dal nuovo millennio le più celebri saghe slasher sono state al centro di interessanti operazioni di riscrittura che, oltre a promuoverne un aggiornamento estetico, hanno favorito l’emergere di nuove narrazioni e implicazioni politiche. Muovendo da queste premesse, il contributo intende analizzare nel dettaglio le procedure di rigenerazione delle principali serie slasher (Halloween, The Texas Chainsaw Massacre, Friday the 13th, Nightmare), focalizzandosi in particolare sulle diverse modalità con cui queste narrazioni sono state proseguite, riavviate, riappropriate e ripensate nel corso varie “ondate”, avendo cura di illustrare come si siano innescati rilevanti fenomeni di arricchimento del materiale narrativo. Lavorare in senso diacronico su questi processi permetterà inoltre di illustrare come, a partire dal medesimo materiale di partenza, sia stato possibile per questi film conservare, aggiornandola, la capacità di riflettere sottotraccia su rilevanti questioni politiche del presente.File | Dimensione del file | Formato | |
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