Le percezioni degli abitanti nella rappresentazione dei luoghi di un quartiere di Bergamo

This contribution intends to present the research methodology developed to investigate the quality of living, focusing on the neighborhood scale of a medium-sized Italian city, specifically the city of Bergamo. The methodological approach employed is based on the use of cartography as a complex communicative system, allowing an “a priori” evaluation of socio-territorial data that was acquired from sources such as historical cartography and statistical data. This collection of information was subsequently subjected to an “a posteriori” analysis methodology. Once the neighborhood selected for the survey had been identified, a targeted consultation of the neighborhood’s resident resource persons was undertaken. The aim of this phase was to highlight the peculiarities of places associated with feelings of affinity with places (topophilia) or aversion (topophobia). In other words, an attempt was made to identify the areas that contribute positively to the enhancement of the neighborhood and, conversely, those that are critical in social and community terms. A narrative of these places was proposed by the cartographic representation, the words of the inhabitants and photographs taken during the surveys in order to bring out the social sense of the neighborhood’s places. Mapping is a tool for enhancing the tangible and intangible heritage of the territory and a precondition for a process of governance.

Il presente contributo intende presentare la metodologia di ricerca elaborata per indagare la qualità dell’abitare, concentrandosi sulla scala di quartiere di una città italiana di medie dimensioni, nello specifico la città di Bergamo. L’approccio metodologico utilizzato si basa sull’impiego della cartografia come sistema comunicativo complesso, permettendo una valutazione “a priori” di dati socio-territoriali che sono stati acquisiti da fonti come la cartografia storica e i dati statistici. Questa raccolta di informazioni è stata successivamente sottoposta a una metodologia di analisi “a posteriori”. Una volta individuato il quartiere per l’indagine, si è intrapresa una consultazione mirata delle “persone-risorsa”, abitanti del quartiere. L’obiettivo di questa fase è stato quello di mettere in evidenza le peculiarità dei luoghi, associati sia a sentimenti di affinità con essi (topofilia), che di avversione (topofobia). In altre parole, si è cercato di identificare le aree che contribuiscono in maniera positiva alla valorizzazione del quartiere e, viceversa, quelle che rappresentano criticità, in termini sociali e comunitari. Si è proposta una “narrazione” del senso sociale dei luoghi del quartiere mediante la cartografia, le parole degli abitanti e le fotografie scattate durante i sopralluoghi. Tale rappresentazione è strumento di valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale del territorio e premessa per un processo di governance.