The ancient idea of human movement as a proper condition for the development of human creativity and thought is now being rediscovered and reinforced by neuroscientific paradigms that are inspiring renewed models of studying and understanding the organisation of the body in movement. One thinks with the whole body, and in this context, the brain is only one element, even if a very precious and essential one of detection, preservation, extension and often also a betrayal of people’s multiple relational experiences (with others than oneself: human, non-human, environmental ones). In such a cultural framework is therefore situated a renewed interest in the physiology of the flâneur: one can thus investigate the quite precise and relevant neurocerebral impacts that the practice of walking is capable of exerting on human health and thinking. At the same time, movement metaphors are used as tools for reflection that we hope will be useful in fostering the natural condition of the fluidity of human thought and, thus, the distancing from strict models and concepts that still characterise scientific research today. All of this is particularly highlighted by research on the two cerebral hemispheres, which looks for and finds the reasons for mental health and creativity in a balance between the inclination to static of one hemisphere and the inclination to the fluidity of the other hemisphere, too often unbalanced in favour of the former by the abstract and generalising modern approaches. We offer a gentle and certainly not exhaustive way of presenting the interweaving of these themes (the meaning of the movement of the human body and the transformative function that current cultural developments can exert on motor and sports activities) through a dialogue between philosophy of science, pedagogy, and training theory embodied, with undoubted and generative overlaps, by the three authors who converge in their deep desire to mutually enrich and cross-contaminate their fields of activity and worldviews.

L’antica concezione del movimento come precondizione favorevole per gli sviluppi della creatività e del pensiero umano viene oggi riscoperta e rinsaldata da paradigmi neuroscientifici che stanno ispirando rinnovati modelli di studio e di comprensione dell’organizzazione del corpo in movimento. Si pensa con tutto il corpo, e in questo contesto il cervello è solo un elemento, peraltro preziosissimo e indispensabile, di rilevazione, conservazione, ampliamento e spesso anche tradimento delle molteplici esperienze relazionali delle persone (con l’altro da sé: umano, non umano, ambientale). In un tale quadro culturale si situa così un rinnovato interesse per la fisiologia del flâneur: si possono dunque indagare gli impatti neurocerebrali abbastanza precisi e rilevanti che la pratica del camminare è in grado di esercitare sulla salute e sul pensiero umani. Contemporaneamente, le metafore del movimento vengono utilizzate come strumenti di riflessione che speriamo possano essere utili a favorire la naturale condizione di fluidità del pensiero umano e quindi il distacco da rigidi modelli e concezioni che ancor oggi caratterizzano la ricerca scientifica. Tutto questo viene messo in evidenza in particolare dalle ricerche sui due emisferi cerebrali, che ricercano e trovano le ragioni della salute e della creatività mentali in un equilibrio fra l’inclinazione alla staticità di un emisfero e l’inclinazione alla fluidità dell’altro emisfero, troppo spesso squilibrata a favore del primo dagli approcci astratti e generalizzanti prevalenti nella modernità. Proponiamo una presentazione, leggera e certamente non esaustiva, dell’intreccio di tali temi (il significato del movimento del corpo umano, e la funzione trasformativa che gli attuali sviluppi culturali possono esercitare sulle attività motorie e sportive) attraverso un dialogo fra filosofia della scienza, pedagogia, teoria dell’allenamento incarnate, con indubbie e generative sovrapposizioni, dai tre autori che convergono nell’intenso desiderio di arricchire e contaminare reciprocamente i propri campi di attività e le proprie visioni del mondo.

(2024). Camminando verso il corpo [journal article - articolo]. In CORPO, SOCIETÀ, EDUCAZIONE. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/276789

Camminando verso il corpo

Bocchi, Gianluca;Borgogni, Antonio
2024-01-01

Abstract

The ancient idea of human movement as a proper condition for the development of human creativity and thought is now being rediscovered and reinforced by neuroscientific paradigms that are inspiring renewed models of studying and understanding the organisation of the body in movement. One thinks with the whole body, and in this context, the brain is only one element, even if a very precious and essential one of detection, preservation, extension and often also a betrayal of people’s multiple relational experiences (with others than oneself: human, non-human, environmental ones). In such a cultural framework is therefore situated a renewed interest in the physiology of the flâneur: one can thus investigate the quite precise and relevant neurocerebral impacts that the practice of walking is capable of exerting on human health and thinking. At the same time, movement metaphors are used as tools for reflection that we hope will be useful in fostering the natural condition of the fluidity of human thought and, thus, the distancing from strict models and concepts that still characterise scientific research today. All of this is particularly highlighted by research on the two cerebral hemispheres, which looks for and finds the reasons for mental health and creativity in a balance between the inclination to static of one hemisphere and the inclination to the fluidity of the other hemisphere, too often unbalanced in favour of the former by the abstract and generalising modern approaches. We offer a gentle and certainly not exhaustive way of presenting the interweaving of these themes (the meaning of the movement of the human body and the transformative function that current cultural developments can exert on motor and sports activities) through a dialogue between philosophy of science, pedagogy, and training theory embodied, with undoubted and generative overlaps, by the three authors who converge in their deep desire to mutually enrich and cross-contaminate their fields of activity and worldviews.
articolo
2024
L’antica concezione del movimento come precondizione favorevole per gli sviluppi della creatività e del pensiero umano viene oggi riscoperta e rinsaldata da paradigmi neuroscientifici che stanno ispirando rinnovati modelli di studio e di comprensione dell’organizzazione del corpo in movimento. Si pensa con tutto il corpo, e in questo contesto il cervello è solo un elemento, peraltro preziosissimo e indispensabile, di rilevazione, conservazione, ampliamento e spesso anche tradimento delle molteplici esperienze relazionali delle persone (con l’altro da sé: umano, non umano, ambientale). In un tale quadro culturale si situa così un rinnovato interesse per la fisiologia del flâneur: si possono dunque indagare gli impatti neurocerebrali abbastanza precisi e rilevanti che la pratica del camminare è in grado di esercitare sulla salute e sul pensiero umani. Contemporaneamente, le metafore del movimento vengono utilizzate come strumenti di riflessione che speriamo possano essere utili a favorire la naturale condizione di fluidità del pensiero umano e quindi il distacco da rigidi modelli e concezioni che ancor oggi caratterizzano la ricerca scientifica. Tutto questo viene messo in evidenza in particolare dalle ricerche sui due emisferi cerebrali, che ricercano e trovano le ragioni della salute e della creatività mentali in un equilibrio fra l’inclinazione alla staticità di un emisfero e l’inclinazione alla fluidità dell’altro emisfero, troppo spesso squilibrata a favore del primo dagli approcci astratti e generalizzanti prevalenti nella modernità. Proponiamo una presentazione, leggera e certamente non esaustiva, dell’intreccio di tali temi (il significato del movimento del corpo umano, e la funzione trasformativa che gli attuali sviluppi culturali possono esercitare sulle attività motorie e sportive) attraverso un dialogo fra filosofia della scienza, pedagogia, teoria dell’allenamento incarnate, con indubbie e generative sovrapposizioni, dai tre autori che convergono nell’intenso desiderio di arricchire e contaminare reciprocamente i propri campi di attività e le proprie visioni del mondo.
Agosti, Valeria; Bocchi, Gianluca; Borgogni, Antonio
(2024). Camminando verso il corpo [journal article - articolo]. In CORPO, SOCIETÀ, EDUCAZIONE. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/276789
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