Prendendo come punto di partenza il movimento che ha attraversato e occupato gli spazi pubblici della Tunisia durante l’ultimo anno, si propone un percorso di analisi del contesto tunisino contemporaneo e alcune piste di riflessione sulle recenti dinamiche rivoluzionarie. Ripercorrendo le dinamiche di riappropriazione degli spazi pubblici e di ibridazione degli spazi di azione politica che si sono gradualmente susseguiti nel tempo, si intende mettere in luce come una serie di processi di contestazione al potere fossero da tempo sotterranei ma presenti e come la società tunisina, schiacciata dalla dittatura, fosse al contempo in parte aperta, caratterizzata e animata da una diaspora importante e spazio di apprendimento del cambiamento. A conferma di molteplici forme di migrazioni, di diaspore, di forme di inversione tra centri e periferie che hanno accompagnato e segnato i processi rivoluzionari tunisini. Alcune rare etnografie e ricerche sul campo attestavano già da qualche tempo come i giovani tunisini si muovessero abilmente tra gli spazi marginali, in una sorta di corsa tra i fragili interstizi lasciati involontariamente liberi dal potere autoritario. A conferma di un moto, un movimento, che si è costruito e ampliato nel tempo. I giovani sono passati da una quotidiana “corsa al pane” segnata da strategie e tattiche di sopravvivenza nell’informale (che erano già forme di contestazione e di reazione netta al potere), dal bruciare (i propri documenti, il proprio passato) tipico degli “harraga” (migranti pronti a partire clandestinamente verso l’Europa), sino al bruciare tragicamente i propri corpi da parte di quei giovani disoccupati che hanno scelto di immolarsi vivi in nome di alcuni diritti essenziali e in nome della dignità umana. Il contributo cerca di andare ad indagare alcuni tra i molteplici movimenti che hanno accompagnato la dinamica rivoluzionaria tunisina e che hanno visto migrare nei vissuti quotidiani dei tunisini spazi, parole, persone, in modi e forme nuove e inedite rispetto al passato. Mettendo così in luce alcune modalità di abitare spazi e situazioni che si sono rivelati nel quotidiano dei tunisini come spazi di trasformazione, al centro di pratiche quotidiane di lotta e di formazione diretta e indiretta al cambiamento.
Spazi in migrazione, quotidiano in rivoluzione
GANDOLFI, Paola
2012-01-01
Abstract
Prendendo come punto di partenza il movimento che ha attraversato e occupato gli spazi pubblici della Tunisia durante l’ultimo anno, si propone un percorso di analisi del contesto tunisino contemporaneo e alcune piste di riflessione sulle recenti dinamiche rivoluzionarie. Ripercorrendo le dinamiche di riappropriazione degli spazi pubblici e di ibridazione degli spazi di azione politica che si sono gradualmente susseguiti nel tempo, si intende mettere in luce come una serie di processi di contestazione al potere fossero da tempo sotterranei ma presenti e come la società tunisina, schiacciata dalla dittatura, fosse al contempo in parte aperta, caratterizzata e animata da una diaspora importante e spazio di apprendimento del cambiamento. A conferma di molteplici forme di migrazioni, di diaspore, di forme di inversione tra centri e periferie che hanno accompagnato e segnato i processi rivoluzionari tunisini. Alcune rare etnografie e ricerche sul campo attestavano già da qualche tempo come i giovani tunisini si muovessero abilmente tra gli spazi marginali, in una sorta di corsa tra i fragili interstizi lasciati involontariamente liberi dal potere autoritario. A conferma di un moto, un movimento, che si è costruito e ampliato nel tempo. I giovani sono passati da una quotidiana “corsa al pane” segnata da strategie e tattiche di sopravvivenza nell’informale (che erano già forme di contestazione e di reazione netta al potere), dal bruciare (i propri documenti, il proprio passato) tipico degli “harraga” (migranti pronti a partire clandestinamente verso l’Europa), sino al bruciare tragicamente i propri corpi da parte di quei giovani disoccupati che hanno scelto di immolarsi vivi in nome di alcuni diritti essenziali e in nome della dignità umana. Il contributo cerca di andare ad indagare alcuni tra i molteplici movimenti che hanno accompagnato la dinamica rivoluzionaria tunisina e che hanno visto migrare nei vissuti quotidiani dei tunisini spazi, parole, persone, in modi e forme nuove e inedite rispetto al passato. Mettendo così in luce alcune modalità di abitare spazi e situazioni che si sono rivelati nel quotidiano dei tunisini come spazi di trasformazione, al centro di pratiche quotidiane di lotta e di formazione diretta e indiretta al cambiamento.File | Dimensione del file | Formato | |
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