Immigrazione, lavoro, economia: un problema etico

Il saggio prende le mosse dall’analisi della complessità antropologica quale è posta all’età contemporanea dai flussi migratori e dalla diversità culturale; evidenzia poi come la contaminazione fra antropologia culturale e filosofica e fra queste e l’antropologia economica, politica e sociale si trasformi in tema cruciale per studiare la connessione esistente tra uomo e umanizzazione e, quindi, fra educazione alla propria e alle culture «altre». In tale scenario si delinea la persistenza dello spazio ibrido dell’emigrante e spiccano le contraddizioni di una logica mirata a una politica sintonizzata sui mercati globalizzati. Infatti, mentre il fenomeno di «ibridazione culturale » proprio dei globali può risultare un’esperienza emancipatrice, raramente lo è l’annullamento dell’identità culturale dei locali. Alla luce di tali considerazioni, l’autrice, dando particolare rilievo alla situazione italiana nel quadro delle politiche europee, mette in risalto come le migrazioni e i problemi legati all’integrazione e al mercato del lavoro, non meno che alla cittadinanza e alla convivenza civile, richiedano al mondo nuove regole per l’economia e per lo sviluppo.