Il saggio prende avvio dal dibattito suscitato in Italia dal rapporto fra laicità e laicismo, fra neutralità dello Stato e religione, fra ragione e fede, dibattito che nel tempo ha coinvolto intellettuali di varia provenienza ed ha visto dividersi lo stesso mondo laico. Dopo avere precisato che il laicismo si differenzia dalla laicità per la presenza di una componente anticlericale e per la tendenza a considerare la religione un fatto esclusivamente privato, che non deve in alcun modo influire sulle decisioni pubbliche, l’autrice, con gli opportuni riferimenti alla letteratura sul tema, sostiene che ragione e fede non sono principi autoescludentisi. Infatti, come è affermato nella Nota 6 della Congregazione per la dottrina della fede sui cattolici nella vita politica pubblicata dall’Osservatore Romano il 24 gennaio 2003, la laicità indica, in primo luogo, l’atteggiamento di chi rispetta le verità che scaturiscono dalla conoscenza naturale sull’uomo che vive in società, anche se tali verità sono nello stesso tempo insegnate da una religione specifica, poiché la verità è una. In secondo luogo, non è possibile non intendere la laicità dello Stato come autonomia della sfera civile e politica da quella religiosa ed ecclesiastica ma non da quella morale, e come centralità dei valori della persona umana, entrati in scena nel loro senso più alto proprio con il cristianesimo, e come ripudio della concezione legata al «tutto è relativo al soggetto», dove si considera la libertà individuale priva di limiti.

Laicità, laicismo e neutralità dello Stato

CANNAROZZO, Gregoria
2012-01-01

Abstract

Il saggio prende avvio dal dibattito suscitato in Italia dal rapporto fra laicità e laicismo, fra neutralità dello Stato e religione, fra ragione e fede, dibattito che nel tempo ha coinvolto intellettuali di varia provenienza ed ha visto dividersi lo stesso mondo laico. Dopo avere precisato che il laicismo si differenzia dalla laicità per la presenza di una componente anticlericale e per la tendenza a considerare la religione un fatto esclusivamente privato, che non deve in alcun modo influire sulle decisioni pubbliche, l’autrice, con gli opportuni riferimenti alla letteratura sul tema, sostiene che ragione e fede non sono principi autoescludentisi. Infatti, come è affermato nella Nota 6 della Congregazione per la dottrina della fede sui cattolici nella vita politica pubblicata dall’Osservatore Romano il 24 gennaio 2003, la laicità indica, in primo luogo, l’atteggiamento di chi rispetta le verità che scaturiscono dalla conoscenza naturale sull’uomo che vive in società, anche se tali verità sono nello stesso tempo insegnate da una religione specifica, poiché la verità è una. In secondo luogo, non è possibile non intendere la laicità dello Stato come autonomia della sfera civile e politica da quella religiosa ed ecclesiastica ma non da quella morale, e come centralità dei valori della persona umana, entrati in scena nel loro senso più alto proprio con il cristianesimo, e come ripudio della concezione legata al «tutto è relativo al soggetto», dove si considera la libertà individuale priva di limiti.
essay - saggio
2012
Cannarozzo, Gregoria
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