Il problema dell’attuazione delle Città metropolitane, istituite con L. 142/1990, è di recente riemerso quale argomento di rilievo entro il quadro di discussione sollevato dai provvedimenti tesi all’abolizione delle Province (L. 214/2011). La ricerca muove dall’analisi di alcuni tratti distintivi delle realtà metropolitane, quali: (i) l’assetto della rete di alcuni servizi di scala territoriale particolarmente rilevanti per gli effetti sul sistema della mobilità territoriale; (ii) le componenti di popolazione non residente (popolazione non residente alloggiata PNRA, popolazione non residente giornaliera PNRG, pendolari, popolazione non residente di contatto per motivi di lavoro, svago) gravitanti nell’area metropolitana; (iii) la distribuzione territoriale della domanda di mobilità; (iv) i livelli di servizio del sistema delle infrastrutture e dell’offerta di trasporto. Elemento di attenzione della ricerca è fare emergere gli equilibri/disequilibri territoriali nell’attuale assetto di offerta di servizi territoriali rispetto alla loro fruizione, in particolare nel rapporto tra domanda-offerta del comune capoluogo e domanda-offerta degli altri comuni appartenenti all’area metropolitana. Tale aspetto verrà analizzato anche in ragione della divaricazione tra gli obiettivi desiderabili e le politiche pubbliche in atto, rivolte ai tutti i destinatari (residenti elettori), e l’universo dei fruitori metropolitani. In particolare la ricerca analizzerà i casi delle realtà metropolitane di Milano, Torino e Bologna, in rapporto ai relativi contesti regionali, utilizzando indicatori costruiti sulla base delle matrici O/D della mobilità passeggeri disponibili nei singoli casi (ISTAT, Regione Lombardia, IMQ). Tali indicatori saranno finalizzati specificamente a riconoscere le relazioni territoriali sottese ai flussi di mobilità, in termini di incidenza degli spostamenti diretti verso una data polarità, rispetto alla mobilità generata complessiva, o anche di incidenza dei flussi provenienti da una zona di origine, rispetto al totale degli spostamenti attratti. Per ciascun caso, verranno esaminate le principali dotazioni di servizi identificando le singole polarità e sub-polarità funzionali, in rapporto alle quali verrà sviluppata una stima dettagliata del turnover diurno delle popolazioni urbane (city users). Su questa base, si procederà ad esaminare le aree di influenza delle singole polarità, analizzando le relazioni di reciproca dipendenza/interdipendenza. L’obiettivo di fondo risiede nel fare emergere, per i temi trattati, opportunità e limiti per il governo del territorio nella prospettiva di istituzione delle città metropolitane in raffronto all’attuale assetto dei comuni e delle province.
(2012). Interdipendenze tra mobilità degli individui e governo del territorio: dalle province alle città metropolitane [conference presentation - intervento a convegno]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/28856
Interdipendenze tra mobilità degli individui e governo del territorio: dalle province alle città metropolitane
ADOBATI, Fulvio;FERRI, Vittorio
2012-01-01
Abstract
Il problema dell’attuazione delle Città metropolitane, istituite con L. 142/1990, è di recente riemerso quale argomento di rilievo entro il quadro di discussione sollevato dai provvedimenti tesi all’abolizione delle Province (L. 214/2011). La ricerca muove dall’analisi di alcuni tratti distintivi delle realtà metropolitane, quali: (i) l’assetto della rete di alcuni servizi di scala territoriale particolarmente rilevanti per gli effetti sul sistema della mobilità territoriale; (ii) le componenti di popolazione non residente (popolazione non residente alloggiata PNRA, popolazione non residente giornaliera PNRG, pendolari, popolazione non residente di contatto per motivi di lavoro, svago) gravitanti nell’area metropolitana; (iii) la distribuzione territoriale della domanda di mobilità; (iv) i livelli di servizio del sistema delle infrastrutture e dell’offerta di trasporto. Elemento di attenzione della ricerca è fare emergere gli equilibri/disequilibri territoriali nell’attuale assetto di offerta di servizi territoriali rispetto alla loro fruizione, in particolare nel rapporto tra domanda-offerta del comune capoluogo e domanda-offerta degli altri comuni appartenenti all’area metropolitana. Tale aspetto verrà analizzato anche in ragione della divaricazione tra gli obiettivi desiderabili e le politiche pubbliche in atto, rivolte ai tutti i destinatari (residenti elettori), e l’universo dei fruitori metropolitani. In particolare la ricerca analizzerà i casi delle realtà metropolitane di Milano, Torino e Bologna, in rapporto ai relativi contesti regionali, utilizzando indicatori costruiti sulla base delle matrici O/D della mobilità passeggeri disponibili nei singoli casi (ISTAT, Regione Lombardia, IMQ). Tali indicatori saranno finalizzati specificamente a riconoscere le relazioni territoriali sottese ai flussi di mobilità, in termini di incidenza degli spostamenti diretti verso una data polarità, rispetto alla mobilità generata complessiva, o anche di incidenza dei flussi provenienti da una zona di origine, rispetto al totale degli spostamenti attratti. Per ciascun caso, verranno esaminate le principali dotazioni di servizi identificando le singole polarità e sub-polarità funzionali, in rapporto alle quali verrà sviluppata una stima dettagliata del turnover diurno delle popolazioni urbane (city users). Su questa base, si procederà ad esaminare le aree di influenza delle singole polarità, analizzando le relazioni di reciproca dipendenza/interdipendenza. L’obiettivo di fondo risiede nel fare emergere, per i temi trattati, opportunità e limiti per il governo del territorio nella prospettiva di istituzione delle città metropolitane in raffronto all’attuale assetto dei comuni e delle province.File | Dimensione del file | Formato | |
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