Le transumanze nella territorializzazione della Lombardia

Transhumance, often considered a mere marginal declination of Lombard cattle breeding, has represented for our region one of the most articulated and active territorial processes in the construction of the landscape, both upstream and downstream. Through the regulatory apparatus that has accompanied it, transhumance has contributed in no small part to that regional “civilization” which, as Carlo Cattaneo well pointed out, is never a gift of nature, but the result of the commitment and intelligence of its its inhabitants. What is most important to us is that the reflections proposed in the present volume can contribute to addressing mountain issues in the most appropriate way possible to the correct culture of places. Only in this way can we activate new processes that know how to regenerate those high profiles of urbanity and economic and cultural success that the geo-historical gaze delivers to us and from which we cannot disregard, if we do not want the mountains to be reduced to a mere amusement park of the piedmont city. The reconstruction of a polycentric and networked regional territory also passes through such qualifying objectives, and the outcomes of this publication are an effective contribution to it.

La transumanza, spesso considerata una semplice declinazione marginale dell’allevamento bovino lombardo, ha rappresentato per la nostra regione una dei processi territoriali più articolato e attivo nella costruzione del paesaggio, sia di monte che del piano. Attraverso l’apparato normativo che l’ha accompagnata, la transumanza ha contribuito non poco a quell’“incivilimento” regionale che, come ben sottolineato da Carlo Cattaneo, non è mai dono della natura, ma frutto dell’impegno e dell’intelligenza dei suoi abitanti. Ciò che più ci sta a cuore è che le riflessioni proposte nel presente volume possano contribuire ad affrontare i temi della montagna nel modo più adeguato possibile alla corretta cultura dei luoghi. Solo così potremo attivare nuovi processi che sappiamo rigenerare quegli alti profili di urbanità e di successo economico e culturale che lo sguardo geo-storico ci consegna e dai quali non possiamo prescindere, se non vogliamo che la montagna si riduca a semplice parco di divertimento della città pedemontana. La ricostruzione di un territorio regionale policentrico e reticolare passa anche attraverso tali qualificanti obiettivi e gli esiti di questa pubblicazione ne sono un fattivo contributo.