Un “altro” Platone: Heidegger interprete del 'Parmenide' = A different conception of Plato: Heidegger interprets the Parmenides

In the early 1930s, Heidegger initiates a “turn” in approaching the question of being that will lead him to understand metaphysics as oblivion of the original truth, which he defines as a struggle between concealment and nonconcealment. In this context, he holds his only seminar on Plato’s 'Parmenides' and considers this Greek thinker not yet as the initiator of an epoch in the history of being that is to be overcome, but as the one who has already hinted at the concealment of being, at the ontological difference, and even at the temporality as the sense of being. Heidegger’s reflections, which move around the Platonic concept of ἐξαίφνης, are known in their entirety thanks to the notes taken by Marcuse during the 1930-1931-seminar, published by Vincenzo Cicero and Niccolò Tucci at the end of 2024.

All’inizio degli anni Trenta Heidegger avvia quella “svolta” nell’impostazione della questione dell’essere che lo condurrà a intendere la metafisica come oblio della verità originaria, definita come lotta tra nascondimento e non-nascondimento. In questo contesto egli tiene il suo unico seminario sul 'Parmenide' di Platone e considera il pensatore greco non ancora come l’iniziatore di un’epoca della storia dell’essere da superare, ma come colui il quale ha già accennato al nascondimento dell’essere, alla differenza ontologica e addirittura alla temporalità quale senso dell’essere. Le riflessioni di Heidegger, che ruotano intorno al concetto platonico di ἐξαίφνης, sono note nella loro interezza grazie agli appunti presi da Marcuse durante il seminario del 1930-1931, pubblicati da Vincenzo Cicero e Niccolò Tucci alla fine del 2024.