Nell’articolo si intende chiarire il concetto di complessità in chiave tipologica. Il lavoro prevede una ricognizione di varie definizioni di complessità linguistica: vengono distinti diversi tipi di complessità (ad esempio complessità assoluta e complessità relativa), legandoli a approcci linguistici diversi. Viene, quindi, fornita una analisi della complessità in prospettiva tipologica, discutendo i limiti che l’analisi interlinguistica pone al concetto di complessità. Per valutare l’operatività dell’analisi tipologica della complessità vengono prese in considerazione le lingue a partire dai due parametri opposti della minima e della massima complessità morfologica. Il contributo, in fine, mostra che è possibile parlare di complessità in una prospettiva tipologica solo ponendo il concetto in un livello locale, in particolare nel nostro caso in relazione all’indice di sintesi. Maggiore è il numero di morfemi su una parola, maggiore è il grado di complessità della lingua. Non è, invece, possibile far interagire altri tipi di complessità (ad esempio la complessità per l’utente) con un approccio tipologico.
(2024). Speculazioni sulla complessità linguistica in un quadro tipologico [journal article - articolo]. In STUDI ITALIANI DI LINGUISTICA TEORICA E APPLICATA. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/297855
Speculazioni sulla complessità linguistica in un quadro tipologico
Ganfi, Vittorio
2024-01-01
Abstract
Nell’articolo si intende chiarire il concetto di complessità in chiave tipologica. Il lavoro prevede una ricognizione di varie definizioni di complessità linguistica: vengono distinti diversi tipi di complessità (ad esempio complessità assoluta e complessità relativa), legandoli a approcci linguistici diversi. Viene, quindi, fornita una analisi della complessità in prospettiva tipologica, discutendo i limiti che l’analisi interlinguistica pone al concetto di complessità. Per valutare l’operatività dell’analisi tipologica della complessità vengono prese in considerazione le lingue a partire dai due parametri opposti della minima e della massima complessità morfologica. Il contributo, in fine, mostra che è possibile parlare di complessità in una prospettiva tipologica solo ponendo il concetto in un livello locale, in particolare nel nostro caso in relazione all’indice di sintesi. Maggiore è il numero di morfemi su una parola, maggiore è il grado di complessità della lingua. Non è, invece, possibile far interagire altri tipi di complessità (ad esempio la complessità per l’utente) con un approccio tipologico.File | Dimensione del file | Formato | |
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