A partire da Goodman (1967), è noto che l’apprendimento di una lingua straniera è fortemente influenzato da strategie bottom-up e top-down. Il secondo genere è detto anche theory-driven o expectation-based in virtù del ruolo assegnato alle “aspettative” dell’apprendente sul processamento delle regole grammaticali della L2. Studi più o meno recenti hanno evidenziato i benefici di metodologie didattiche di tipo top-down nell’insegnamento della lingua inglese, mentre ancora embrionale è la riflessione sull’utilità di questo modello nell’insegnamento/apprendimento dell’italiano come lingua straniera. Questo contributo si propone di estendere le implicazioni di modelli cognitivi top-down – tra i quali si considereranno i paradigmi noti come usage-based, inductive e schemata-driven – all’insegnamento/apprendimento dell’italiano come L2. Il modello proposto nel presente lavoro, coniugando acquisizioni teoriche e sperimentali maturate rispettivamente nell’ambito della linguistica funzionalista e della psicolinguistica, mira a fornire una rappresentazione unitaria del ruolo che le aspettative ricavate dall’input rivestono nella costruzione dei due principali aspetti della competenza linguistica secondaria: la comprensione e la produzione.
(2021). Il ruolo delle aspettative nell’apprendimento linguistico: modelli teorici e dati empirici . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/298078
Il ruolo delle aspettative nell’apprendimento linguistico: modelli teorici e dati empirici
Ganfi, Vittorio
2021-01-01
Abstract
A partire da Goodman (1967), è noto che l’apprendimento di una lingua straniera è fortemente influenzato da strategie bottom-up e top-down. Il secondo genere è detto anche theory-driven o expectation-based in virtù del ruolo assegnato alle “aspettative” dell’apprendente sul processamento delle regole grammaticali della L2. Studi più o meno recenti hanno evidenziato i benefici di metodologie didattiche di tipo top-down nell’insegnamento della lingua inglese, mentre ancora embrionale è la riflessione sull’utilità di questo modello nell’insegnamento/apprendimento dell’italiano come lingua straniera. Questo contributo si propone di estendere le implicazioni di modelli cognitivi top-down – tra i quali si considereranno i paradigmi noti come usage-based, inductive e schemata-driven – all’insegnamento/apprendimento dell’italiano come L2. Il modello proposto nel presente lavoro, coniugando acquisizioni teoriche e sperimentali maturate rispettivamente nell’ambito della linguistica funzionalista e della psicolinguistica, mira a fornire una rappresentazione unitaria del ruolo che le aspettative ricavate dall’input rivestono nella costruzione dei due principali aspetti della competenza linguistica secondaria: la comprensione e la produzione.File | Dimensione del file | Formato | |
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