Il presente intervento illustra il rapporto tra politiche ambientali e turismo sostenibile in Mozambico, analizzando il caso specifico del Parco Nazionale Zinave (PNZ). Adottando un approccio che indaga le configurazioni socio-territoriali ed i saperi tradizionali delle comunità locali africane ed applicando una metodologia di ricerca partecipativa, denominata Strategia SIGAP basata sull’indagine di terreno e sul coinvolgimento degli attori locali, si dimostra che la conoscenza dei sistemi territoriali e dei saperi culturali sono due aspetti imprescindibili per la gestione delle aree protette in Africa, in particolare nelle fasi di sviluppo di attività turistiche sostenibili. Infatti, non solo per molti paesi africani caratterizzati da un’economia debole e un rilevante patrimonio naturale e culturale le aree protette rappresentano la principale risorsa turistica, ma l’Africa Australe ricopre oggi un’importanza strategica in ambito ambientale, sia, perché qui, in epoca coloniale, nascono i primi parchi, che per la diffusione, negli ultimi anni, di azioni innovative quali la creazione di aree di conservazione transfrontaliere e di progetti di community conservation che mettono in evidenza la necessità di implementare il coinvolgimento delle popolazioni anche nei processi di espansione del turismo, quale possibilità di sviluppo socio-economico locale. Il contributo mostra il PNZ quale caso di studio significativo per una duplice ragione: esso si colloca all’interno di un “peace park” di recente creazione, il Parco Transfrontaliero Grande Limpopo, e attualmente è investito da una progettazione conservativa e turistica, promossa dal Ministero del turismo mozambicano, due ONG italiane (CeLIM - Centro Laici Italiani per le Missioni e LVIA – Lay Volunteers International Association) ed alcuni organismi internazionali, che consente di indagare le fasi di realizzazione di una community conservation. Tale contesto territoriale, è stato oggetto di una tesi nell’ambito del dottorato in “Geografia dello sviluppo e delle dinamiche urbano-regionali” (Università di Napoli “L’Orientale”) di cui si presentano qui gli esiti della prima fase di ricerca di terreno, mostrando le strutture territoriali esistenti all’interno del Parco e illustrando i saperi tradizionali declinati nell’uso delle risorse su cui è improntata l’economia agro-silvo-pastorale locale, ricorrendo alla cartografia partecipativa quale strumento per la ricostruzione dell'organizzazione socio-territoriale e dell’uso simbolico e pratico delle risorse naturali.
(2013). Meio Ambiente E Turismo Sustentável Em Moçambique: Organização Territorial E Conhecimentos Culturais No Parque Nacional De Zinave [conference presentation - intervento a convegno]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/30262
Meio Ambiente E Turismo Sustentável Em Moçambique: Organização Territorial E Conhecimentos Culturais No Parque Nacional De Zinave
BELOTTI, Sara
2013-01-01
Abstract
Il presente intervento illustra il rapporto tra politiche ambientali e turismo sostenibile in Mozambico, analizzando il caso specifico del Parco Nazionale Zinave (PNZ). Adottando un approccio che indaga le configurazioni socio-territoriali ed i saperi tradizionali delle comunità locali africane ed applicando una metodologia di ricerca partecipativa, denominata Strategia SIGAP basata sull’indagine di terreno e sul coinvolgimento degli attori locali, si dimostra che la conoscenza dei sistemi territoriali e dei saperi culturali sono due aspetti imprescindibili per la gestione delle aree protette in Africa, in particolare nelle fasi di sviluppo di attività turistiche sostenibili. Infatti, non solo per molti paesi africani caratterizzati da un’economia debole e un rilevante patrimonio naturale e culturale le aree protette rappresentano la principale risorsa turistica, ma l’Africa Australe ricopre oggi un’importanza strategica in ambito ambientale, sia, perché qui, in epoca coloniale, nascono i primi parchi, che per la diffusione, negli ultimi anni, di azioni innovative quali la creazione di aree di conservazione transfrontaliere e di progetti di community conservation che mettono in evidenza la necessità di implementare il coinvolgimento delle popolazioni anche nei processi di espansione del turismo, quale possibilità di sviluppo socio-economico locale. Il contributo mostra il PNZ quale caso di studio significativo per una duplice ragione: esso si colloca all’interno di un “peace park” di recente creazione, il Parco Transfrontaliero Grande Limpopo, e attualmente è investito da una progettazione conservativa e turistica, promossa dal Ministero del turismo mozambicano, due ONG italiane (CeLIM - Centro Laici Italiani per le Missioni e LVIA – Lay Volunteers International Association) ed alcuni organismi internazionali, che consente di indagare le fasi di realizzazione di una community conservation. Tale contesto territoriale, è stato oggetto di una tesi nell’ambito del dottorato in “Geografia dello sviluppo e delle dinamiche urbano-regionali” (Università di Napoli “L’Orientale”) di cui si presentano qui gli esiti della prima fase di ricerca di terreno, mostrando le strutture territoriali esistenti all’interno del Parco e illustrando i saperi tradizionali declinati nell’uso delle risorse su cui è improntata l’economia agro-silvo-pastorale locale, ricorrendo alla cartografia partecipativa quale strumento per la ricostruzione dell'organizzazione socio-territoriale e dell’uso simbolico e pratico delle risorse naturali.File | Dimensione del file | Formato | |
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