La valutazione formativa: risorsa per l’apprendimento. Cosa ci ha insegnato l’emergenza?

In recent decades, the education and training system has undergone profound transformations, placing the focus on the methodologies, tools, and purposes of assessment. No longer regarded solely as a means of measuring outcomes, assessment is now increasingly seen as a strategic lever to support and enhance learning. In particular, formative assessment emerges as a key instrument for addressing the growing complexity and diversification of educational needs in an ever-evolving social and technological context. Learning can no longer be conceived as the mere transmission of content, nor assessment reduced to final verification. Formative assessment, by contrast, supports students throughout their learning journey by providing continuous feedback that enhances motivation and fosters critical reflection. At the same time, it enables teachers to gather meaningful information to improve their instructional practices, contributing to the development of their identity as reflective practitioners. The focus thus shifts from results to processes, making the learning process itself a subject of assessment. The COVID-19 pandemic underscored the urgency of adopting more flexible assessment approaches. Distance learning highlighted the essential role of formative assessment in maintaining the educational relationship and supporting learning in the absence of physical presence. It also raised important questions about equity, access, and continuity, further fueling the debate on effective assessment strategies. Finally, teachers’ beliefs play a crucial role. Aligning these beliefs with more inclusive models requires continuous professional development and critical reflection, which are essential to innovating both teaching and assessment practices. Within this framework, formative assessment—alongside standardized data—can become a valuable resource for learning, promoting inclusion, personal growth, and active participation.

Negli ultimi decenni, il sistema educativo di istruzione e formazione ha attraversato cambiamenti profondi, rendendo centrale la riflessione su metodologie, strumenti e finalità della valutazione. Quest’ultima non è più vista solo come misurazione dei risultati, ma anche come leva strategica per sostenere e promuovere l’apprendimento. In particolare, la valutazione formativa si rivela uno strumento chiave per rispondere alla crescente complessità e diversificazione dei bisogni formativi, in un contesto sociale e tecnologico in continua evoluzione. L’apprendimento non può più essere concepito come mera trasmissione di contenuti, né la valutazione limitarsi alla verifica finale. La valutazione formativa, al contrario, consente di accompagnare lo studente nel suo percorso, offrendo feedback continui che rafforzano la motivazione e favoriscono la riflessione critica. Allo stesso tempo, permette al docente di raccogliere informazioni utili a migliorare la propria azione didattica, contribuendo alla costruzione della sua identità di professionista riflessivo. Il focus si sposta così dal risultato al processo, rendendo quest’ultimo oggetto di valutazione. La pandemia da COVID-19 ha confermato l’urgenza di un approccio valutativo più flessibile. La didattica a distanza ha evidenziato l’importanza della valutazione formativa per mantenere la relazione educativa e supportare l’apprendimento anche in assenza di una presenza fisica. Ha inoltre sollevato interrogativi su equità, accesso e continuità, rilanciando il dibattito sulle strategie valutative efficaci. Infine, le convinzioni degli insegnanti giocano un ruolo determinante. Allineare tali credenze a modelli più inclusivi richiede formazione continua e riflessione critica, fondamentali per innovare le pratiche didattiche e docimologiche. In questo quadro, la valutazione formativa – accanto ai dati standardizzati – può diventare risorsa per l’apprendimento, promuovendo inclusione, crescita e partecipazione attiva.