La prospettiva della ‘metro-montagna’, intesa come spazio plurale di integrazione città-montagna, favorisce il superamento della politica di matrice centralista -basata sulle specificità dei fabbisogni e dei deficit e sulla separazione dagli altri contesti- verso una costruzione di politiche e di strategie più integrate e adeguate a trattare le terre alte intese quali territori di circolazione e spazi vissuti. Dalla prima esplorazione delle esperienze recenti in tre regioni, Rhone Alpes, Piemonte e Lombardia, emergono elementi di interesse: la Regione Rhone Alpes presenta significative innovazioni dal punto di vista dei contenuti e delle scelte della propria azione pubblica che potrebbe fertilizzare l’azione delle regioni alpine; la Regione Piemonte presenta un’azione ben costruita all’interno di politiche tradizionali a favore della montagna, ma pare non avere adeguatamente sfruttato l’occasione di una maggiore integrazione tra città e montagna nella fase post-olimpiadi; la Regione Lombardia nel caso dei Piani Territoriali Regionali d’Area sta sviluppando una progettualità “per territori” accanto alla razionalizzazione delle Comunità montane e alle politiche tradizionali a favore della montagna. Pare in questo senso emergere l’opportunità, anche a partire dagli input in questo senso (finora deboli) della programmazione comunitaria 8°fp_2020 (Alpine Space, 2012), di superare la tradizionale separazione dell’azioni pubblica tra territori urbani-metropolitani e rurali-montani, sviluppando dal costrutto metro- montagna efficaci politiche multilivello per uno sviluppo di qualità nei territori montani.

Svantaggiata e marginale? Più città per la montagna

ADOBATI, Fulvio;FERRI, Vittorio
2013-01-01

Abstract

La prospettiva della ‘metro-montagna’, intesa come spazio plurale di integrazione città-montagna, favorisce il superamento della politica di matrice centralista -basata sulle specificità dei fabbisogni e dei deficit e sulla separazione dagli altri contesti- verso una costruzione di politiche e di strategie più integrate e adeguate a trattare le terre alte intese quali territori di circolazione e spazi vissuti. Dalla prima esplorazione delle esperienze recenti in tre regioni, Rhone Alpes, Piemonte e Lombardia, emergono elementi di interesse: la Regione Rhone Alpes presenta significative innovazioni dal punto di vista dei contenuti e delle scelte della propria azione pubblica che potrebbe fertilizzare l’azione delle regioni alpine; la Regione Piemonte presenta un’azione ben costruita all’interno di politiche tradizionali a favore della montagna, ma pare non avere adeguatamente sfruttato l’occasione di una maggiore integrazione tra città e montagna nella fase post-olimpiadi; la Regione Lombardia nel caso dei Piani Territoriali Regionali d’Area sta sviluppando una progettualità “per territori” accanto alla razionalizzazione delle Comunità montane e alle politiche tradizionali a favore della montagna. Pare in questo senso emergere l’opportunità, anche a partire dagli input in questo senso (finora deboli) della programmazione comunitaria 8°fp_2020 (Alpine Space, 2012), di superare la tradizionale separazione dell’azioni pubblica tra territori urbani-metropolitani e rurali-montani, sviluppando dal costrutto metro- montagna efficaci politiche multilivello per uno sviluppo di qualità nei territori montani.
journal article - articolo
2013
Adobati, Fulvio; Ferri, Vittorio
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