Paesaggi della sostenibilità. Come i nuovi bisogni, le nuove tecnologie e le nuove energie trasformano i luoghi e il nostro modo di viverci e di concepirli. Introduzione

New needs, new technologies; new energies and new opportunities, also stimulated and strengthen by technological innovations. Extends from this key the range of topics addressed in this cycle of Iconemi. Landscapes of sustainability entails a clarification, which in the opinion of those who writes represents a step forward cultural in Italy, on the very concept of sustainability, duly issued and treated like no other in these last three decades (assuming which references the Brundtland Report of 1987 and the 1992 Rio Conference) in territorial disciplines. The concept of sustainability (understood of components ecological-environmental) has amply informed territorial policies also in Italy (at least in the premises, all to be measured in the choices more or less consistent with the assumptions) in its connotation, fundamental but partial, of environmental sustainability. The success of Rio and Agenda 21 urged attention and action even the local scale around the themes of the protection of the environment and of social participation in the construction of the choices which legitimate claim of citizenship (active). And the Nineties Local Agenda 21, coding of "Sanctuaries" of naturalness on a European scale (with the Nature 2000 network), the spread of widespread logic and crosslink around to uphold environmental values-landscaped (ecological networks), the maturation of tools for the assessment of design choices and policies (with the emergence of environmental assessments on the project and then with the introduction from the directive of 2001 the instrument of Strategic Environmental Assessment on plans and programs). But, precisely with reference to Community policies, the strategy for sustainable development which informs the action of the European Union takes such as key objectives the protection of the environment and biodiversity, together with equity and social cohesion and economic prosperity. In the discussions relating to the subjects of urban choices and territorial, in which the components of the triangle Society - Economy - Environment must find a summary and an intelligent mediation (informed and aware), often the decision-making processes are recording the radicalization of the positions of the Actors: defense of the environment vs. 'projects of development", defense of agricultural territory vs. need to modernize the infrastructure and environmental values vs. jobs, … in a dialog that is difficult to consider and evaluate in integrated form the various components. A problem certainly an effective governance of the decision-making processes, but here also appropriate opening to the complexity - that does not allow for comfortable trenches of belonging- the concept of sustainability.

Nuovi bisogni, nuove tecnologie; nuove energie e nuove opportunità, anche stimolate e rafforzare dalle innovazioni tecnologiche. Si sviluppa da questa chiave il ventaglio dei temi affrontati in questo ciclo di Iconemi. Paesaggi della sostenibilità implica una puntualizzazione, che a parere di chi scrive rappresenta un passo di avanzamento culturale in Italia, sul concetto stesso di sostenibilità, doverosamente diffuso e trattato come nessun altro in questi ultimi tre decenni (assumendo quali riferimenti il Rapporto Bruntland del 1987 e la Conferenza di Rio del 1992) nelle discipline territoriali. Il concetto di sostenibilità (inteso delle componenti ecologico-ambientali) ha ampiamente informato le politiche territoriali anche in Italia (almeno nelle premesse, tutte da misurare nelle scelte più o meno coerenti con i presupposti) nella sua connotazione, fondamentale ma parziale, di sostenibilità ambientale. Il successo di Rio e dell’Agenda 21 ha sollecitato attenzione e azione anche alla scala locale intorno ai temi della tutela dell’ambiente e della partecipazione sociale alla costruzione delle scelte quale legittima rivendicazione di cittadinanza (attiva). E dagli anni Novanta Agenda 21 Locale, la codificazione dei “santuari” della naturalità su scala europea (con la Rete Natura 2000), la diffusione della logica diffusa e reticolare intorno alla difesa dei valori ambientali-paesaggistici (le reti ecologiche), la maturazione di strumenti di valutazione delle scelte progettuali e delle politiche (con l’affermarsi di valutazioni ambientali su progetto e poi con l’introduzione a partire dalla direttiva del 2001 dello strumento di Valutazione Ambientale Strategica su piani e programmi). Ma, proprio facendo riferimento alle politiche comunitarie, la strategia in materia di sviluppo sostenibile che informa l’azione dell’Unione Europea assume quali obiettivi chiave la tutela dell’ambiente e della biodiversità, unitamente all’equità e alla coesione sociale e alla prosperità economica. Nelle discussioni inerenti ai temi delle scelte urbanistiche e territoriali, nelle quali le componenti del triangolo Società-Economia-Ambiente devono trovare una sintesi e una mediazione intelligente (informata e consapevole), sovente i processi decisionali registrano la radicalizzazione delle posizioni degli attori: difesa dell’ambiente vs. progetti “di sviluppo”, difesa del territorio agricolo vs. necessità di ammodernamento infrastrutturale, valori ambientali vs. posti di lavoro, … in un dialogo che fatica a considerare e valutare in forma integrata le diverse componenti. Un problema certo di governance efficace dei processi decisionali, ma qui anche di adeguata apertura alla complessità -che non ammette comode trincee di appartenenza- del concetto di sostenibilità .