Paesaggi performat(t)ivi nel “teatro” di Rimini Protokoll

Rimini Protokoll, a theatre collective founded in Germany more than twenty years ago and now world-famous, has been able to give new impetus to the (German, but not only) theatrical practice of the third millennium by experimenting with different types of “performa(c)tive” and site-specific theatre; specifically, its works have often transcended the boundaries of theatre-buildings, plunging “actors” and “spectators” in real landscapes. The paper therefore proposes to trace – starting from the first works set in the urban landscape such as Sonde Hannover (2002) and especially the “itinerant” and interactive performance Call Cutta (since 2005), up to the most recent Shared Landscapes – the poetic, aesthetic (and ethical) trajectory of approach to the landscape described by Rimini Protokoll in its first two decades of activity, seeking to enucleate specificities and continuities as well as of fracture and/or evolution

Rimini Protokoll, un collettivo teatrale fondato in Germania più di vent’anni fa e oggi famoso in tutto il mondo, è riuscito a dare nuovo impulso alla pratica teatrale (tedesca, ma non solo) del terzo millennio, sperimentando diversi tipi di teatro “perform(a)tivo” e site-specific. In particolare, i suoi lavori hanno spesso oltrepassato i confini degli edifici teatrali, immergendo “attori” e “spettatori” in paesaggi reali. Il contributo si propone dunque di tracciare – a partire dalle prime opere ambientate nel paesaggio urbano, come Sonde Hannover (2002) e soprattutto la performance “itinerante” e interattiva Call Cutta (dal 2005), fino al più recente Shared Landscapes – la traiettoria poetica, estetica (ed etica) dell’approccio al paesaggio delineata da Rimini Protokoll nei suoi primi due decenni di attività, cercando di individuare le specificità e le continuità, così come gli elementi di frattura e/o di evoluzione.