[Zweiter Teil] Ein lautloser Wink in und über unsere Welt. Zu einem Schema in Heideggers „Werkstattaufzeichnungen“

In the mid-thirties, Heidegger no longer questions the sense of being (Sein), but examines the truth of Being (Seyn). He defines it as an “appropriating-expropriating event” (Er-eignis), which he describes further in the late forties within the framework of a “supportive relationship” (Ver-Hältnis) between Being and “world-thing” (Welt-Ding). Since the world unfolds itself in the fourfold of mortals and divinities, earth and sky, united gathered by the naming word that resounds the silent voice of Being, Heidegger defines language as the mode of the event. He determines saying as a hint to the concealment of Being that was forgotten by metaphysics. Moreover, he further believes that signs and schemes, as well as words, are able to refer to Being. Through a sketch drawn in the Black Notebooks, it is thus possible to present the main concepts of the late Heideggerian thought on Being, aimed at an “overcoming” (Verwindung) of metaphysics that could lead to a proportional and appropriate (verhältnismäßig) existence in today’s world.

A metà degli anni Trenta Heidegger non si interroga più sul senso dell’essere, ma sulla verità dell’essere, che definisce come un “evento” ripensato alla fine degli anni Quaranta in quanto “rapporto sostenente” di essere e “cosa-mondo”. Dato che il mondo si dispiega nel quadrato di terra, cielo, divini e mortali, che è riunito da quella parola nominante che dà suono alla voce senza suono dell’essere, Heidegger definisce il linguaggio come il modo dell’evento. Egli determina il dire come un cenno al nascondimento dell’essere, dimenticato dalla metafisica, e conferisce a segni e schemi lo stesso potere rinviante della parola. A partire da uno schema nei “Quaderni neri” possono essere dunque esposti i concetti fondamentali della tarda meditazione heideggeriana sull’essere, che potrebbe preparare il superamento della metafisica in vista di un esistere “appropriato” nel mondo attuale.