The Landau Finaly 149 codex of the Biblioteca Nazionale Centrale in Florence is a unique specimen in that it binds together two codicological sections containing parts of two distinct translations into the vernacular of Boccaccio’s De mulieribus claris - the 14th-century work by Donato Albanzano and that of his contemporary, Antonio da Sant’Elpidio - which together form a single text. The first section contains Chapters 1 through part of 66 of Albanzani’s version, ending abruptly after the thirtieth folio; the subsequent folio belongs to the second section in question and resumes exactly where Albanzani’s translation left off, but with Sant’Elpidio’s version. After pointing out the unique codicological and textual features of the Landau codex, this article examines the two translations from a comparative perspective, delving into their ties to the Latin text and its different editions. Such an analysis has made it possible to determine that each vernacular version is linked to a distinct phase of De mulieribus claris, i.e. the sixth and seventh phases of the nine proposed by Vittorio Zaccaria.

Il manoscritto Landau Finaly 149 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze è un manufatto singolare poiché rilega assieme due porzioni codicologiche contenenti parte di due distinti volgarizzamenti del De mulieribus claris ‒ quello trecentesco di Donato Albanzani e quello coevo di Antonio da Sant’Elpidio ‒ uniti a formare un solo testo. La prima sezione contiene il volgarizzamento di Albanzani dal capitolo 1 a parte del 66, e si interrompe bruscamente al termine della trentesima carta; dalla carta successiva, appartenente alla seconda unità, il testo riprende esattamente dal punto in cui era rimasto interrotto, ma secondo la versione di Sant’Elpidio. Il saggio, dopo aver approfondito le originali caratteristiche codicologiche e testuali del Landau, avvia uno studio dei due volgarizzamenti in prospettiva comparata, approfondendone i rapporti con il testo latino e con le sue differenti redazioni. Questa analisi ha permesso di mettere in luce come i due volgarizzamenti siano riconducibili a due fasi distinte del De mulieribus claris, in particolare la sesta e la settima della ripartizione in nove fasi proposta da Vittorio Zaccaria.

(2022). Luoghi di confine e tradizioni a contatto nel manoscritto Landau Finaly 149: filologia materiale per due volgarizzamenti del De mulieribus claris del Boccaccio [journal article - articolo]. In GIORNALE STORICO DELLA LETTERATURA ITALIANA. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/314046

Luoghi di confine e tradizioni a contatto nel manoscritto Landau Finaly 149: filologia materiale per due volgarizzamenti del De mulieribus claris del Boccaccio

Tommasi, Alessia
2022-01-01

Abstract

The Landau Finaly 149 codex of the Biblioteca Nazionale Centrale in Florence is a unique specimen in that it binds together two codicological sections containing parts of two distinct translations into the vernacular of Boccaccio’s De mulieribus claris - the 14th-century work by Donato Albanzano and that of his contemporary, Antonio da Sant’Elpidio - which together form a single text. The first section contains Chapters 1 through part of 66 of Albanzani’s version, ending abruptly after the thirtieth folio; the subsequent folio belongs to the second section in question and resumes exactly where Albanzani’s translation left off, but with Sant’Elpidio’s version. After pointing out the unique codicological and textual features of the Landau codex, this article examines the two translations from a comparative perspective, delving into their ties to the Latin text and its different editions. Such an analysis has made it possible to determine that each vernacular version is linked to a distinct phase of De mulieribus claris, i.e. the sixth and seventh phases of the nine proposed by Vittorio Zaccaria.
articolo
2022
Il manoscritto Landau Finaly 149 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze è un manufatto singolare poiché rilega assieme due porzioni codicologiche contenenti parte di due distinti volgarizzamenti del De mulieribus claris ‒ quello trecentesco di Donato Albanzani e quello coevo di Antonio da Sant’Elpidio ‒ uniti a formare un solo testo. La prima sezione contiene il volgarizzamento di Albanzani dal capitolo 1 a parte del 66, e si interrompe bruscamente al termine della trentesima carta; dalla carta successiva, appartenente alla seconda unità, il testo riprende esattamente dal punto in cui era rimasto interrotto, ma secondo la versione di Sant’Elpidio. Il saggio, dopo aver approfondito le originali caratteristiche codicologiche e testuali del Landau, avvia uno studio dei due volgarizzamenti in prospettiva comparata, approfondendone i rapporti con il testo latino e con le sue differenti redazioni. Questa analisi ha permesso di mettere in luce come i due volgarizzamenti siano riconducibili a due fasi distinte del De mulieribus claris, in particolare la sesta e la settima della ripartizione in nove fasi proposta da Vittorio Zaccaria.
Tommasi, Alessia
(2022). Luoghi di confine e tradizioni a contatto nel manoscritto Landau Finaly 149: filologia materiale per due volgarizzamenti del De mulieribus claris del Boccaccio [journal article - articolo]. In GIORNALE STORICO DELLA LETTERATURA ITALIANA. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/314046
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