L’ausilio delle tecnologie digitali ha innescato trasformazioni profonde nel settore culturale, ridefinendo non solo le modalità di fruizione del patrimonio ma anche l’organizzazione interna delle istituzioni museali. Se la letteratura accademica ha ampiamente indagato gli impatti del digitale sull’esperienza dei visitatori (Zollo et al., 2022) e sulle strategie di comunicazione culturale (Del Vacchio et al., 2020), minore attenzione è stata dedicata agli effetti organizzativi che l’adozione di piattaforme digitali partecipative produce all’interno delle istituzioni culturali. Questo gap nella letteratura appare di particolare importanza se si considera che la trasformazione digitale non si limita all’introduzione di nuovi strumenti tecnologici, ma implica un ripensamento dei modelli organizzativi, sollecitando interrogativi che rimangono in parte inesplorati: Come cambiano i ruoli professionali del personale museale? In che modo si riconfigurano i processi di lavoro? Esistono e, se sì, quali sono le nuove forme di collaborazione che emergono tra istituzioni, comunità e territorio? Al fine di poter rispondere a queste domande, questa ricerca si propone di indagare le trasformazioni nei musei attraverso l’analisi di un caso studio significativo: il progetto #iziTRAVELSicilia, sviluppato sulla piattaforma globale di storytelling digitale izi.TRAVEL. Lanciato nel 2016 con l’obiettivo di colmare il gap della comunicazione digitale del patrimonio culturale siciliano (Bonacini, 2012), il progetto ha coinvolto oltre tremila persone tra personale museale, studenti, insegnanti e cittadini nella co-creazione di audioguide multimediali, trasformando radicalmente il panorama della comunicazione culturale regionale. Inoltre, la Sicilia si configura come un contesto particolarmente significativo per questa indagine. Da un lato, l’isola custodisce un patrimonio culturale straordinario, crocevia di civiltà mediterranee e depositaria di testimonianze archeologiche, artistiche ed etnoantropologiche di rilevanza internazionale. Dall’altro, come evidenziato dalla letteratura (Bonacini, 2012), la regione presenta carenze infrastrutturali in termini di digitalizzazione: assenza di un’applicazione regionale per il patrimonio culturale, mancanza di cataloghi online delle collezioni museali, frammentazione amministrativa e turnover del personale dirigente. Proprio questa condizione di “necessità” ha favorito l’emergere di pratiche innovative dal basso, rendendo il caso siciliano un laboratorio privilegiato per comprendere come le piattaforme digitali partecipative possano fungere da catalizzatori di cambiamento organizzativo anche in contesti strutturalmente complessi. L’obiettivo di questa ricerca è duplice. In primo luogo, si intende analizzare come l’implementazione di una piattaforma digitale di storytelling partecipativo abbia modificato l’assetto organizzativo dei musei coinvolti, con particolare attenzione alla ridefinizione dei ruoli professionali, alla trasformazione dei processi di lavoro e all’emergere di nuovi modelli collaborativi. In secondo luogo, la ricerca mira a verificare se e in che misura le trasformazioni teorizzate dalla letteratura sul museo partecipativo (Simon, 2010) e sulla democratizzazione culturale (Convenzione di Faro, 2005) si siano effettivamente realizzate sul campo. Dal punto di vista metodologico, lo studio adotta un approccio qualitativo basato sull’analisi di un caso studio (Yin, 2014), ritenuto particolarmente appropriato per l’esplorazione di fenomeni organizzativi complessi e contemporanei. La fonte primaria dei dati è costituita da un’intervista approfondita con la coordinatrice e referente scientifica del progetto #iziTRAVELSicilia, integrata dall’analisi della documentazione del progetto e dalla letteratura scientifica prodotta negli anni dall’équipe di ricerca (si citano fra gli altri: Bonacini, 2017, 2018; Bonacini & Giaccone, 2018; Giaccone & Bonacini, 2019). Il presente capitolo è strutturato come segue: la Sezione 1 presenta il quadro teorico di riferimento, la Sezione 2 illustra la metodologia adottata e presenta in dettaglio il caso studio #iziTRAVELSicilia, la Sezione 3 riporta i risultati dell’analisi, mentre la sezione conclusiva discute i risultati emersi, evidenziando contributi empirici, implicazioni pratiche e limiti della ricerca, tracciando direzioni per ricerche future.
(2025). L’impatto organizzativo delle piattaforme digitali nei musei: Il caso #iziTRAVELSicilia . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/314565
L’impatto organizzativo delle piattaforme digitali nei musei: Il caso #iziTRAVELSicilia
Cannizzaro, Benedetta Valeria;
2025-01-01
Abstract
L’ausilio delle tecnologie digitali ha innescato trasformazioni profonde nel settore culturale, ridefinendo non solo le modalità di fruizione del patrimonio ma anche l’organizzazione interna delle istituzioni museali. Se la letteratura accademica ha ampiamente indagato gli impatti del digitale sull’esperienza dei visitatori (Zollo et al., 2022) e sulle strategie di comunicazione culturale (Del Vacchio et al., 2020), minore attenzione è stata dedicata agli effetti organizzativi che l’adozione di piattaforme digitali partecipative produce all’interno delle istituzioni culturali. Questo gap nella letteratura appare di particolare importanza se si considera che la trasformazione digitale non si limita all’introduzione di nuovi strumenti tecnologici, ma implica un ripensamento dei modelli organizzativi, sollecitando interrogativi che rimangono in parte inesplorati: Come cambiano i ruoli professionali del personale museale? In che modo si riconfigurano i processi di lavoro? Esistono e, se sì, quali sono le nuove forme di collaborazione che emergono tra istituzioni, comunità e territorio? Al fine di poter rispondere a queste domande, questa ricerca si propone di indagare le trasformazioni nei musei attraverso l’analisi di un caso studio significativo: il progetto #iziTRAVELSicilia, sviluppato sulla piattaforma globale di storytelling digitale izi.TRAVEL. Lanciato nel 2016 con l’obiettivo di colmare il gap della comunicazione digitale del patrimonio culturale siciliano (Bonacini, 2012), il progetto ha coinvolto oltre tremila persone tra personale museale, studenti, insegnanti e cittadini nella co-creazione di audioguide multimediali, trasformando radicalmente il panorama della comunicazione culturale regionale. Inoltre, la Sicilia si configura come un contesto particolarmente significativo per questa indagine. Da un lato, l’isola custodisce un patrimonio culturale straordinario, crocevia di civiltà mediterranee e depositaria di testimonianze archeologiche, artistiche ed etnoantropologiche di rilevanza internazionale. Dall’altro, come evidenziato dalla letteratura (Bonacini, 2012), la regione presenta carenze infrastrutturali in termini di digitalizzazione: assenza di un’applicazione regionale per il patrimonio culturale, mancanza di cataloghi online delle collezioni museali, frammentazione amministrativa e turnover del personale dirigente. Proprio questa condizione di “necessità” ha favorito l’emergere di pratiche innovative dal basso, rendendo il caso siciliano un laboratorio privilegiato per comprendere come le piattaforme digitali partecipative possano fungere da catalizzatori di cambiamento organizzativo anche in contesti strutturalmente complessi. L’obiettivo di questa ricerca è duplice. In primo luogo, si intende analizzare come l’implementazione di una piattaforma digitale di storytelling partecipativo abbia modificato l’assetto organizzativo dei musei coinvolti, con particolare attenzione alla ridefinizione dei ruoli professionali, alla trasformazione dei processi di lavoro e all’emergere di nuovi modelli collaborativi. In secondo luogo, la ricerca mira a verificare se e in che misura le trasformazioni teorizzate dalla letteratura sul museo partecipativo (Simon, 2010) e sulla democratizzazione culturale (Convenzione di Faro, 2005) si siano effettivamente realizzate sul campo. Dal punto di vista metodologico, lo studio adotta un approccio qualitativo basato sull’analisi di un caso studio (Yin, 2014), ritenuto particolarmente appropriato per l’esplorazione di fenomeni organizzativi complessi e contemporanei. La fonte primaria dei dati è costituita da un’intervista approfondita con la coordinatrice e referente scientifica del progetto #iziTRAVELSicilia, integrata dall’analisi della documentazione del progetto e dalla letteratura scientifica prodotta negli anni dall’équipe di ricerca (si citano fra gli altri: Bonacini, 2017, 2018; Bonacini & Giaccone, 2018; Giaccone & Bonacini, 2019). Il presente capitolo è strutturato come segue: la Sezione 1 presenta il quadro teorico di riferimento, la Sezione 2 illustra la metodologia adottata e presenta in dettaglio il caso studio #iziTRAVELSicilia, la Sezione 3 riporta i risultati dell’analisi, mentre la sezione conclusiva discute i risultati emersi, evidenziando contributi empirici, implicazioni pratiche e limiti della ricerca, tracciando direzioni per ricerche future.| File | Dimensione del file | Formato | |
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