Already in Antiquity, but even more so in Late Antiquity, there was an intense phase of mobility and transformation of societies; by focusing on a good number of prosopographical data, it is possible to illustrate, at least partially, the historical evolutionary process of the Mediterranean area itself in its religious context. Between the 4th and 6th centuries CE, the ecclesiastical component (pilgrimages and itinerant sanctity) predominates in the Mediterranean. In most cases, religious people travelled because they were involved in embassies, which involved long and arduous journeys between the most important political and religious power places in the empire (in primis sedes regiae). Some of them aspired to advance their careers, others only wanted to reach loca sancta out of devotion and to meet prominent personalities of the Mediterranean religious scene (think of the attraction of personalities such as Bishop Basil in Caesarea Cappadocia or Jerome in Bethlehem). The movements are also fuelled by the circulation of relics, which received a particular impetus from the second half of the 4th century onwards, and if not pilgrimages, the migrations of saints and saintly figures are quite frequent; hagiographies often include narratives of sporadic journeys by sea and land. My paper will focus on a few representative cases of a larger prosopographical study that has not yet been published, to investigate above all the purposes of religious mobility, the categories of individuals most involved (considering also the female component), the means used for the journeys, the most travelled itineraries and thus the calendar and organisation established for undertaking journeys, missions or the like.

Già nell’Antichità, ma ancor più durante la Tarda Antichità, si assiste a una fase intensa di mobilità e trasformazione delle società; concentrandosi su un buon numero di dati prosopografici, è possibile illustrare, almeno in parte, il processo evolutivo storico dell’area mediterranea nel suo contesto religioso. Tra IV e VI secolo d.C., è la componente ecclesiastica a predominare nel Mediterraneo, in particolare attraverso i pellegrinaggi e la santità itinerante. Nella maggior parte dei casi, i religiosi viaggiavano perché coinvolti in ambascerie che comportavano lunghi e ardui spostamenti tra i principali centri del potere politico e religioso dell’Impero (in primis le sedes regiae). Alcuni di essi ambivano a far progredire la propria carriera, altri desideravano soltanto raggiungere i loca sancta per devozione e incontrare personalità eminenti della scena religiosa mediterranea. I movimenti erano inoltre alimentati dalla circolazione delle reliquie, che ricevette un particolare impulso a partire dalla seconda metà del IV secolo; e se non si trattava di pellegrinaggi in senso stretto, erano frequenti le migrazioni di santi e di figure santificate: le agiografie includono spesso narrazioni di viaggi sporadici per mare e per terra. Il mio intervento si concentrerà su alcuni casi rappresentativi di un più ampio studio prosopografico ancora inedito, con l'obiettivo di indagare soprattutto le finalità della mobilità religiosa, le categorie di individui maggiormente coinvolte (considerando anche la componente femminile), i mezzi utilizzati per i viaggi, gli itinerari più percorsi e quindi il calendario e l’organizzazione previsti per intraprendere spostamenti, missioni o simili.

(2025). Uno studio prosopografico sui religiosi itineranti nel Mediterraneo tardoantico. Risultati preliminari / A Prosopographical Research of Itinerant Religious People in the Late Antique Mediterranean. Preliminary Results. [journal article - articolo]. In ARYS. ANTIGÜEDAD, RELIGIONES Y SOCIEDADES. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/314865

Uno studio prosopografico sui religiosi itineranti nel Mediterraneo tardoantico. Risultati preliminari / A Prosopographical Research of Itinerant Religious People in the Late Antique Mediterranean. Preliminary Results.

Gritti, Elena
2025-12-01

Abstract

Already in Antiquity, but even more so in Late Antiquity, there was an intense phase of mobility and transformation of societies; by focusing on a good number of prosopographical data, it is possible to illustrate, at least partially, the historical evolutionary process of the Mediterranean area itself in its religious context. Between the 4th and 6th centuries CE, the ecclesiastical component (pilgrimages and itinerant sanctity) predominates in the Mediterranean. In most cases, religious people travelled because they were involved in embassies, which involved long and arduous journeys between the most important political and religious power places in the empire (in primis sedes regiae). Some of them aspired to advance their careers, others only wanted to reach loca sancta out of devotion and to meet prominent personalities of the Mediterranean religious scene (think of the attraction of personalities such as Bishop Basil in Caesarea Cappadocia or Jerome in Bethlehem). The movements are also fuelled by the circulation of relics, which received a particular impetus from the second half of the 4th century onwards, and if not pilgrimages, the migrations of saints and saintly figures are quite frequent; hagiographies often include narratives of sporadic journeys by sea and land. My paper will focus on a few representative cases of a larger prosopographical study that has not yet been published, to investigate above all the purposes of religious mobility, the categories of individuals most involved (considering also the female component), the means used for the journeys, the most travelled itineraries and thus the calendar and organisation established for undertaking journeys, missions or the like.
articolo
dic-2025
Già nell’Antichità, ma ancor più durante la Tarda Antichità, si assiste a una fase intensa di mobilità e trasformazione delle società; concentrandosi su un buon numero di dati prosopografici, è possibile illustrare, almeno in parte, il processo evolutivo storico dell’area mediterranea nel suo contesto religioso. Tra IV e VI secolo d.C., è la componente ecclesiastica a predominare nel Mediterraneo, in particolare attraverso i pellegrinaggi e la santità itinerante. Nella maggior parte dei casi, i religiosi viaggiavano perché coinvolti in ambascerie che comportavano lunghi e ardui spostamenti tra i principali centri del potere politico e religioso dell’Impero (in primis le sedes regiae). Alcuni di essi ambivano a far progredire la propria carriera, altri desideravano soltanto raggiungere i loca sancta per devozione e incontrare personalità eminenti della scena religiosa mediterranea. I movimenti erano inoltre alimentati dalla circolazione delle reliquie, che ricevette un particolare impulso a partire dalla seconda metà del IV secolo; e se non si trattava di pellegrinaggi in senso stretto, erano frequenti le migrazioni di santi e di figure santificate: le agiografie includono spesso narrazioni di viaggi sporadici per mare e per terra. Il mio intervento si concentrerà su alcuni casi rappresentativi di un più ampio studio prosopografico ancora inedito, con l'obiettivo di indagare soprattutto le finalità della mobilità religiosa, le categorie di individui maggiormente coinvolte (considerando anche la componente femminile), i mezzi utilizzati per i viaggi, gli itinerari più percorsi e quindi il calendario e l’organizzazione previsti per intraprendere spostamenti, missioni o simili.
Gritti, Elena
(2025). Uno studio prosopografico sui religiosi itineranti nel Mediterraneo tardoantico. Risultati preliminari / A Prosopographical Research of Itinerant Religious People in the Late Antique Mediterranean. Preliminary Results. [journal article - articolo]. In ARYS. ANTIGÜEDAD, RELIGIONES Y SOCIEDADES. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/314865
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