Le economie più competitive dell’Unione europea (Ue) investono più risorse in politiche sociali e servizi pubblici di quelle con meno successo. L’“investimento sociale” è stato per loro fondamentale nel riconciliare la sostenibilità economica con l’inclusione sociale, e li ha resi in grado di affrontare la crisi in maniera più efficace. Tuttavia, mettendo sullo stesso piano le spese per il consumo immediato e gli investimenti pubblici a lungo termine, l’architettura dell’Unione economica e monetaria (Uem) resta radicata in una visione liberista che obbliga i Paesi membri, in particolare quelli che avrebbero maggiormente bisogno di investimenti sociali, a tenere i loro welfare state ‘troppo dispendiosi’ sotto controllo. Mentre la lotta alla povertà attraverso forme inclusive di protezione del reddito (‘buffers’) rimane un prerequisito fondamentale per un’efficace strategia di investimento sociale, scorporando gli investimenti in ‘stock’ di capitale umano dal Patto di stabilità e di crescita per i Paesi dell’eurozona, l’Ue(m) potrebbe mantenere le promesse incluse nel Pilastro europeo dei diritti sociali del 2017, e recuperare il proprio slancio esistenziale verso un convergenza al rialzo, orientata al futuro.
(2020). Aprire la strada all’investimento sociale in un’eurozona fragile . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/315343
Aprire la strada all’investimento sociale in un’eurozona fragile
S. Ronchi
2020-01-01
Abstract
Le economie più competitive dell’Unione europea (Ue) investono più risorse in politiche sociali e servizi pubblici di quelle con meno successo. L’“investimento sociale” è stato per loro fondamentale nel riconciliare la sostenibilità economica con l’inclusione sociale, e li ha resi in grado di affrontare la crisi in maniera più efficace. Tuttavia, mettendo sullo stesso piano le spese per il consumo immediato e gli investimenti pubblici a lungo termine, l’architettura dell’Unione economica e monetaria (Uem) resta radicata in una visione liberista che obbliga i Paesi membri, in particolare quelli che avrebbero maggiormente bisogno di investimenti sociali, a tenere i loro welfare state ‘troppo dispendiosi’ sotto controllo. Mentre la lotta alla povertà attraverso forme inclusive di protezione del reddito (‘buffers’) rimane un prerequisito fondamentale per un’efficace strategia di investimento sociale, scorporando gli investimenti in ‘stock’ di capitale umano dal Patto di stabilità e di crescita per i Paesi dell’eurozona, l’Ue(m) potrebbe mantenere le promesse incluse nel Pilastro europeo dei diritti sociali del 2017, e recuperare il proprio slancio esistenziale verso un convergenza al rialzo, orientata al futuro.Pubblicazioni consigliate
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