Il segno cancellato. Correzione e commento nella scrittura di Calvino

Il saggio indaga un abitus stilistico calviniano, individuato nella figura retorica della correctio, per mettere a fuoco il rapporto di Calvino con la scrittura e la lettura, a partire dalla crisi creativa del 1963. La figura del lettore, come voce interna al romanzo, destabilizza le certezze e immette in una dimensione postmoderna, assumendo i tratti di un rivale da cui guardarsi, come avviene in Un re in ascolto, o di un alleato con cui costruire un collage di racconti (Il castello dei destini incrociati, Se una notte d'inverno un viaggiatore). L'atto della lettura diviene un emblema e un elemento strutturale imprescindibile, configurandosi come una presenza ineludibile, talvolta inquietante e ossessiva.