The article is focused on the solidarity network in the US (active for complaints, information and political lobby), that different activists, laic and religious, built starting from the coup d’etat in Brazil, until the first refugees coming from Chile and Argentina. This solidarity network was a very active minority, whose role has been poorly researched by current historiography, because traditionally hidden by governmental politics. However, it still represents an interesting social subject and allows us to delve into Inter‐American relations during that time in more complex, nuanced terms.

L'intervento propone alcune riflessioni sulle reti di solidarietà (denuncia, informazione, lobby politica) che diversi attivisti, laici e religiosi, intessono negli Stati Uniti a partire dal colpo di stato in Brasile, fino all'arrivo dei primi rifugiati politici dal Cono Sud latinoamericano. Si tratta di una parte minoritaria ma molto vivace della società statunitense, il cui ruolo è stato poco approfondito dalla storiografia perché tradizionalmente oscurato dalle politiche governative, ma che riteniamo utile riscattare per ircostruire un quadro più completo e soprattutto sfumato delle relazioni interamericane di quel decennio.

“We Cannot Remain Silent”. La società civile statunitense di fronte ai golpes latinoamericani (1964‐1975)

CALANDRA, Benedetta
2015-12-01

Abstract

The article is focused on the solidarity network in the US (active for complaints, information and political lobby), that different activists, laic and religious, built starting from the coup d’etat in Brazil, until the first refugees coming from Chile and Argentina. This solidarity network was a very active minority, whose role has been poorly researched by current historiography, because traditionally hidden by governmental politics. However, it still represents an interesting social subject and allows us to delve into Inter‐American relations during that time in more complex, nuanced terms.
journal article - articolo
dic-2015
L'intervento propone alcune riflessioni sulle reti di solidarietà (denuncia, informazione, lobby politica) che diversi attivisti, laici e religiosi, intessono negli Stati Uniti a partire dal colpo di stato in Brasile, fino all'arrivo dei primi rifugiati politici dal Cono Sud latinoamericano. Si tratta di una parte minoritaria ma molto vivace della società statunitense, il cui ruolo è stato poco approfondito dalla storiografia perché tradizionalmente oscurato dalle politiche governative, ma che riteniamo utile riscattare per ircostruire un quadro più completo e soprattutto sfumato delle relazioni interamericane di quel decennio.
Calandra, Benedetta
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