Il contributo prende in esame la poetica di Bernard Chambaz (1949), poeta, romanziere e saggista francese contemporaneo vivente, con particolare riferimento al rapporto fra passato e presente. Vi è infatti nella sua opera e nell'esperienza di vita che la nutre e alimenta un evento tragico, la tragica morte nel 1992 in un incidente stradale del figlio Martin, che costituisce un'autentica "felure psychologique" la quale informa in larga parte la produzione letteraria successiva dell'Autore. Ne deriva quella che qui si è definita una "poetica dell'été", ovvero una produzione di scrittura che tematicamente parla dell'evento direttamente, o che indirettamente lo rievoca attraverso esperienze analoghe reali o d'invenzione che riproducono lo schema tematico della perdita e ricerca del figlio, del lutto paterno, che da "King Lear" ad oggi annovera molti illustri esempi letterari. Nella prima parte dello studio sono individuati i tratti dominanti di tale poetica nell'opera romanzesca e poetica di Chambaz, mentre nella seconda vengono scandagliati analiticamente tali motivi e le modalità stilistico-tematiche che assumono in particolare nelle raccolte poetiche "Eté" (2005) ed "Eté II" (2010), al fine di mostrare come questo diarismo poetico bi-partito in un "prima" e in un suo "dopo" (la perdita del figlio) costituisca un efficace motore creativo utile a una feconda poetica della memoria e del suo recupero nel presente quotidiano dell'esperienza, specie del viaggio geografico e intellettuale.
Bernard Chambaz: una poetica dell'été
SCOTTO, Fabio
2016-01-01
Abstract
Il contributo prende in esame la poetica di Bernard Chambaz (1949), poeta, romanziere e saggista francese contemporaneo vivente, con particolare riferimento al rapporto fra passato e presente. Vi è infatti nella sua opera e nell'esperienza di vita che la nutre e alimenta un evento tragico, la tragica morte nel 1992 in un incidente stradale del figlio Martin, che costituisce un'autentica "felure psychologique" la quale informa in larga parte la produzione letteraria successiva dell'Autore. Ne deriva quella che qui si è definita una "poetica dell'été", ovvero una produzione di scrittura che tematicamente parla dell'evento direttamente, o che indirettamente lo rievoca attraverso esperienze analoghe reali o d'invenzione che riproducono lo schema tematico della perdita e ricerca del figlio, del lutto paterno, che da "King Lear" ad oggi annovera molti illustri esempi letterari. Nella prima parte dello studio sono individuati i tratti dominanti di tale poetica nell'opera romanzesca e poetica di Chambaz, mentre nella seconda vengono scandagliati analiticamente tali motivi e le modalità stilistico-tematiche che assumono in particolare nelle raccolte poetiche "Eté" (2005) ed "Eté II" (2010), al fine di mostrare come questo diarismo poetico bi-partito in un "prima" e in un suo "dopo" (la perdita del figlio) costituisca un efficace motore creativo utile a una feconda poetica della memoria e del suo recupero nel presente quotidiano dell'esperienza, specie del viaggio geografico e intellettuale.File | Dimensione del file | Formato | |
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