Nato da un titolo butoriano e nutrito di suggestioni postmoderniste, il concetto di “geografia parallela” incontra in questi anni uno sviluppo carsico ma originale in alcuni ambiti della ricerca urbanistica, antropologica e letteraria francese. Philippe Vasset ha tradotto in narrazione romanzesca alcuni degli esiti di queste ricerche, rappresentando una nuova forma di città contemporanea, che supera la vecchia immagine della metropoli senza centro per aprirsi a spazi che oltrepassano gli orizzonti tradizionali dello studio della città. Si tratta di quelle che vengono chiamate “zone bianche”, aree corrispondenti a coordinate satellitari che non vengono riconosciute dai comuni apparecchi di geolocalizzazione; si tratta anche di forme ipermoderne di ruderi e rovine, tipici della civiltà del tardo capitalismo. Sono spazi rimossi dall’orizzonte percettivo comune, poiché fuoriescono dalle norme del “consumo” e dell’“impiego”. Disertati dall’uomo, questi luoghi hanno mimetizzato i contrassegni dell’antropizzazione e appaiono adesso enigmi da interrogare e studiare attraverso un lavoro archeologico. Questo articolo si propone di indagare la narrativa di Philippe Vasset, e in particolare i romanzi Un livre blanc. Récit avec cartes (2007) e La conjuration (2013), per inserirli in una genealogia teorico-letteraria d’interrogazione dello spazio antropico che va da Walter Benjamin a Georges Perec, da François Bon a Iain Sinclair e arriva fino alla recente attività dell’Atelier de Géographie Parallèle, coordinato dallo stesso Vasset, che riunisce figure di varie professionalità allo scopo di elaborare nuove forme di esplorazione della città e dei suoi margini. Lo scopo è quello di osservare come la narrazione letteraria, con i suoi schemi finzionali, si leghi a esperienze concrete, contribuendo ad avanzare proposte pragmatiche mirate a sovvertire i modi consueti della fruizione degli spazi.
(2015). Verso una “geografia parallela”, da Georges Perec a Philippe Vasset [journal article - articolo]. In ELEPHANT & CASTLE. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/57107
Verso una “geografia parallela”, da Georges Perec a Philippe Vasset
RACCIS, Giacomo
2015-01-01
Abstract
Nato da un titolo butoriano e nutrito di suggestioni postmoderniste, il concetto di “geografia parallela” incontra in questi anni uno sviluppo carsico ma originale in alcuni ambiti della ricerca urbanistica, antropologica e letteraria francese. Philippe Vasset ha tradotto in narrazione romanzesca alcuni degli esiti di queste ricerche, rappresentando una nuova forma di città contemporanea, che supera la vecchia immagine della metropoli senza centro per aprirsi a spazi che oltrepassano gli orizzonti tradizionali dello studio della città. Si tratta di quelle che vengono chiamate “zone bianche”, aree corrispondenti a coordinate satellitari che non vengono riconosciute dai comuni apparecchi di geolocalizzazione; si tratta anche di forme ipermoderne di ruderi e rovine, tipici della civiltà del tardo capitalismo. Sono spazi rimossi dall’orizzonte percettivo comune, poiché fuoriescono dalle norme del “consumo” e dell’“impiego”. Disertati dall’uomo, questi luoghi hanno mimetizzato i contrassegni dell’antropizzazione e appaiono adesso enigmi da interrogare e studiare attraverso un lavoro archeologico. Questo articolo si propone di indagare la narrativa di Philippe Vasset, e in particolare i romanzi Un livre blanc. Récit avec cartes (2007) e La conjuration (2013), per inserirli in una genealogia teorico-letteraria d’interrogazione dello spazio antropico che va da Walter Benjamin a Georges Perec, da François Bon a Iain Sinclair e arriva fino alla recente attività dell’Atelier de Géographie Parallèle, coordinato dallo stesso Vasset, che riunisce figure di varie professionalità allo scopo di elaborare nuove forme di esplorazione della città e dei suoi margini. Lo scopo è quello di osservare come la narrazione letteraria, con i suoi schemi finzionali, si leghi a esperienze concrete, contribuendo ad avanzare proposte pragmatiche mirate a sovvertire i modi consueti della fruizione degli spazi.File | Dimensione del file | Formato | |
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