L’attuale approccio al restauro architettonico non può prescindere da un avvicinamento alle problematiche che non sia di carattere multidisciplinare, secondo il quale l’oggetto di ricerca viene studiato contemporaneamente e sinergicamente da più studiosi e specialisti appartenenti a settori differenti, anche mutuati da altri contesti. Il costante e rapido evolversi della scienza e della tecnologia fornisce oggi, ad una materia particolarmente ricca ed articolata come quella del restauro, nuovi strumenti ed opportunità di conoscenza del bene sul quale si vuole intervenire, che possono rivelarsi di grande utilità, in una prospettiva di conservazione responsabile e coscienziosa. In quest’ambito di grande ricchezza metodologica ed operativa, un ruolo centrale è occupato dal rilievo che, grazie al continuo sviluppo delle tecniche di acquisizione, elaborazione e restituzione grafica, offre un sostegno sempre maggiore alla disciplina del restauro, sia in termini di lettura e comprensione della fabbrica che di verifica delle scelte progettuali effettuate. Il metodo di lavoro, una volta impostato su una logica seriale (prima il progetto di rilievo, poi quello di restauro) segue oggi una logica parallela e coordinata dove, anche grazie alle nuove tecnologie BIM (Building information modeling), in tempo reale vengono gestite simultaneamente la modellazione geometrica, le simulazioni di calcolo strutturale e tecnologico e, più in generale, tutte le informazioni riguardanti le caratteristiche proprie della costruzione nel suo complesso. L’utilizzo di strumenti di misura a luce strutturata (tra cui i laser a scansione, anche detti laser scanner 3D) ha inoltre rivoluzionato il modo di pensare il rilievo per il restauro, perché, oltre a garantire la rapida e completa misurabilità dell’oggetto architettonico, attraverso la definizione di piani e sezioni e la misurazione di distanze, superfici e volumi, l’elaborazione dei dati permette di produrre analisi dettagliate dei dissesti strutturali e degli stati di degrado delle superfici, fornendo una base affidabile e precisa per lo sviluppo del processo di progettazione del restauro. Questo contributo documenta il percorso parallelo condotto nell’ambito del corso di Laboratorio di Restauro architettonico della Facoltà di Ingegneria ed Architettura dell’Università “KORE” di Enna, in cui accanto alla metodologia classica di rilevamento, finalizzato al progetto di conoscenza e restauro delle Chiese di Enna, è stata affiancata una sperimentazione con un laser a scansione, abbinato a nuovi software di gestione delle nuvole di punti . Si riporta quindi, a titolo di testimonianza, il caso di studio relativo al Duomo di Enna , uno dei maggiori esempi di architettura ecclesiastica medievale presenti in Sicilia e fabbrica di grande interesse, il cui articolato volto stilistico è l’eloquente espressione del singolare intreccio tra tradizione regionale e intento riformista, che ha caratterizzato l’architettura religiosa del tardo medioevo isolano.
(2010). Il rilievo nel progetto di restauro: il caso studio del Duomo di Enna . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/78073
Il rilievo nel progetto di restauro: il caso studio del Duomo di Enna
CARDACI, Alessio;VERSACI, Antonella
2010-01-01
Abstract
L’attuale approccio al restauro architettonico non può prescindere da un avvicinamento alle problematiche che non sia di carattere multidisciplinare, secondo il quale l’oggetto di ricerca viene studiato contemporaneamente e sinergicamente da più studiosi e specialisti appartenenti a settori differenti, anche mutuati da altri contesti. Il costante e rapido evolversi della scienza e della tecnologia fornisce oggi, ad una materia particolarmente ricca ed articolata come quella del restauro, nuovi strumenti ed opportunità di conoscenza del bene sul quale si vuole intervenire, che possono rivelarsi di grande utilità, in una prospettiva di conservazione responsabile e coscienziosa. In quest’ambito di grande ricchezza metodologica ed operativa, un ruolo centrale è occupato dal rilievo che, grazie al continuo sviluppo delle tecniche di acquisizione, elaborazione e restituzione grafica, offre un sostegno sempre maggiore alla disciplina del restauro, sia in termini di lettura e comprensione della fabbrica che di verifica delle scelte progettuali effettuate. Il metodo di lavoro, una volta impostato su una logica seriale (prima il progetto di rilievo, poi quello di restauro) segue oggi una logica parallela e coordinata dove, anche grazie alle nuove tecnologie BIM (Building information modeling), in tempo reale vengono gestite simultaneamente la modellazione geometrica, le simulazioni di calcolo strutturale e tecnologico e, più in generale, tutte le informazioni riguardanti le caratteristiche proprie della costruzione nel suo complesso. L’utilizzo di strumenti di misura a luce strutturata (tra cui i laser a scansione, anche detti laser scanner 3D) ha inoltre rivoluzionato il modo di pensare il rilievo per il restauro, perché, oltre a garantire la rapida e completa misurabilità dell’oggetto architettonico, attraverso la definizione di piani e sezioni e la misurazione di distanze, superfici e volumi, l’elaborazione dei dati permette di produrre analisi dettagliate dei dissesti strutturali e degli stati di degrado delle superfici, fornendo una base affidabile e precisa per lo sviluppo del processo di progettazione del restauro. Questo contributo documenta il percorso parallelo condotto nell’ambito del corso di Laboratorio di Restauro architettonico della Facoltà di Ingegneria ed Architettura dell’Università “KORE” di Enna, in cui accanto alla metodologia classica di rilevamento, finalizzato al progetto di conoscenza e restauro delle Chiese di Enna, è stata affiancata una sperimentazione con un laser a scansione, abbinato a nuovi software di gestione delle nuvole di punti . Si riporta quindi, a titolo di testimonianza, il caso di studio relativo al Duomo di Enna , uno dei maggiori esempi di architettura ecclesiastica medievale presenti in Sicilia e fabbrica di grande interesse, il cui articolato volto stilistico è l’eloquente espressione del singolare intreccio tra tradizione regionale e intento riformista, che ha caratterizzato l’architettura religiosa del tardo medioevo isolano.File | Dimensione del file | Formato | |
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