La ritematizzazione della situazione pratica, cui un approccio tomista induce, individua nell’esercizio della razionalità pratica il luogo di origine tanto della legge morale quanto della legge giuridica, secondo una dinamica alquanto paradossale dovuta al loro carattere cognitivo: il soggetto scopre la legge e, allo stesso tempo, la dà a se stesso; la legge, in altri termini, è presupposta all’esercizio della ragion pratica ed è prodotto di essa. La legge è naturale in quanto coincide con l’apertura intellettiva stessa del soggetto umano al bene morale, la quale è un dato strutturale della ragione (affettivamente totalizzata) in quanto natura dell’essere umano. La legge morale, in quanto incarnata nelle virtù, e il diritto naturale, in quanto diritto naturale vigente, possono fornire, anche grazie a una loro parziale trasversalità attraverso le culture, quel senso condiviso necessario per la sussistenza di uno spazio pubblico. Un senso condiviso fondato non tanto su una visione antropologica necessariamente parziale, quanto su una fenomenologia della ragione che offre delle evidenze razionalmente condivisibili o confutabili da parte di tutti.
(2008). Crisi della democrazia e razionalità pratica. Ipotesi sul diritto naturale . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/89341
Crisi della democrazia e razionalità pratica. Ipotesi sul diritto naturale
MALETTA, Santino Raffaele
2008-01-01
Abstract
La ritematizzazione della situazione pratica, cui un approccio tomista induce, individua nell’esercizio della razionalità pratica il luogo di origine tanto della legge morale quanto della legge giuridica, secondo una dinamica alquanto paradossale dovuta al loro carattere cognitivo: il soggetto scopre la legge e, allo stesso tempo, la dà a se stesso; la legge, in altri termini, è presupposta all’esercizio della ragion pratica ed è prodotto di essa. La legge è naturale in quanto coincide con l’apertura intellettiva stessa del soggetto umano al bene morale, la quale è un dato strutturale della ragione (affettivamente totalizzata) in quanto natura dell’essere umano. La legge morale, in quanto incarnata nelle virtù, e il diritto naturale, in quanto diritto naturale vigente, possono fornire, anche grazie a una loro parziale trasversalità attraverso le culture, quel senso condiviso necessario per la sussistenza di uno spazio pubblico. Un senso condiviso fondato non tanto su una visione antropologica necessariamente parziale, quanto su una fenomenologia della ragione che offre delle evidenze razionalmente condivisibili o confutabili da parte di tutti.File | Dimensione del file | Formato | |
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