This essay, after a brief overview of French poetry in the 20th century, aims at discussing the main features of the poetics of René Char from a thematic and stylistic point of view, but also from a hermeneutic perspective. Firstly, we will try to understand the reason why translation seems to be the best way of studying Char’s poetry, as the famous examples of two Italian poets and translators - Sereni and Caproni - prove. This is particularly true in the case of a translation whose aim is “fidelity to the letter” - as Berman defines it -, that is fidelity to the essential textual characteristics of the original, but giving the possibility to the translator of recreating his/her own text and expressing his/her own interpretation of the original. Secondly, we will offer some examples of Italian translated poems from Le marteau sans maître by René Char, in oder to understand what we exactly mean by “fidelity to the letter”. Finally, we will briefly consider the important linguistic and literary implications of “translating the letter” of the original, and its possible connections with the notion of horizon as defined by Jauss.

Questo articolo analizza come la poesia di René Char si definisce, per la sua specificità tematica e stilistica, rispetto al panorama della poesia francese del Novecento. Vedremo, prendendo in considerazione alcuni casi illustri, come quelli di Sereni e Caproni traduttori dell’opera chariana, come la traduzione risulti essere il luogo privilegiato di un’intensa attività di lettura e interpretazione del testo di partenza, soprattutto nel caso in cui questa si proponga di essere fedele alla “lettera” chariana. Per fedeltà alla “lettera” si intende qui un approccio traduttivo che rispetta l’essenza poetica dell’originale, ammettendo al contempo la ricreazione di un universo testuale in grado di esprimere la specifica interpretazione configurata dal traduttore. Segue una proposta traduttiva di alcuni testi tratti da un’opera giovanile di Char, Le Marteau sans maître, finalizzata a fornire un esempio concreto di cosa significhi tradurre la “lettera” dei testi chariani. L’articolo si conclude con una breve riflessione sull’apporto prolifico, a livello linguistico e letterario, di questa modalità traduttiva e sulle potenziali sinergie tra traduzione della “lettera” e nozione di orizzonte jaussiano.

(2007). La poesia di René Char. Il movimento della lettura e la sfida della traduzione [journal article - articolo]. In INTRALINEA ON LINE TRANSLATION JOURNAL. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/146812

La poesia di René Char. Il movimento della lettura e la sfida della traduzione

Amadori, Sara
2007-01-01

Abstract

This essay, after a brief overview of French poetry in the 20th century, aims at discussing the main features of the poetics of René Char from a thematic and stylistic point of view, but also from a hermeneutic perspective. Firstly, we will try to understand the reason why translation seems to be the best way of studying Char’s poetry, as the famous examples of two Italian poets and translators - Sereni and Caproni - prove. This is particularly true in the case of a translation whose aim is “fidelity to the letter” - as Berman defines it -, that is fidelity to the essential textual characteristics of the original, but giving the possibility to the translator of recreating his/her own text and expressing his/her own interpretation of the original. Secondly, we will offer some examples of Italian translated poems from Le marteau sans maître by René Char, in oder to understand what we exactly mean by “fidelity to the letter”. Finally, we will briefly consider the important linguistic and literary implications of “translating the letter” of the original, and its possible connections with the notion of horizon as defined by Jauss.
articolo
2007
Questo articolo analizza come la poesia di René Char si definisce, per la sua specificità tematica e stilistica, rispetto al panorama della poesia francese del Novecento. Vedremo, prendendo in considerazione alcuni casi illustri, come quelli di Sereni e Caproni traduttori dell’opera chariana, come la traduzione risulti essere il luogo privilegiato di un’intensa attività di lettura e interpretazione del testo di partenza, soprattutto nel caso in cui questa si proponga di essere fedele alla “lettera” chariana. Per fedeltà alla “lettera” si intende qui un approccio traduttivo che rispetta l’essenza poetica dell’originale, ammettendo al contempo la ricreazione di un universo testuale in grado di esprimere la specifica interpretazione configurata dal traduttore. Segue una proposta traduttiva di alcuni testi tratti da un’opera giovanile di Char, Le Marteau sans maître, finalizzata a fornire un esempio concreto di cosa significhi tradurre la “lettera” dei testi chariani. L’articolo si conclude con una breve riflessione sull’apporto prolifico, a livello linguistico e letterario, di questa modalità traduttiva e sulle potenziali sinergie tra traduzione della “lettera” e nozione di orizzonte jaussiano.
Amadori, Sara
(2007). La poesia di René Char. Il movimento della lettura e la sfida della traduzione [journal article - articolo]. In INTRALINEA ON LINE TRANSLATION JOURNAL. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/146812
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