The 18th century English novel, a product of a middle-class Protestant ethic imbued with didacticism and moralizing tendencies, is grounded on the expected coincidence between conscience and practical action, and more precisely on transparency as an ideal. This coincidence underpins the raw realism of a genre which, in line with Barthes’ “reality effect”, also purposely embraces ugly and picaresque aspects of contemporaneity; hence, there should be no room for secrecy and mystification, unless given as a warning to young and unexperienced readers. Nonetheless, intention and praxis diverge: within the ideological framework of modernity, novels become the expression of a political unconscious marked by conflictual contradictions. Samuel Richardson’s "Pamela; or, Virtue Rewarded" sparked a lively debate between opposing sides of the public arena, Pamelists and Anti-Pamelists. The story of a morally upright fifteen-year-old maid-servant whose recompense for the unswerving rejection of her master’s advances – as well as for her extraordinary physical and moral qualities – ends up being an otherwise inconceivable upscale marriage, Pamela shows that 'virtue' and 'reward' have utterly different meanings when seen in connection with either mundane ascetics or opportunistic commodification. A close reading shows how these meanings actually coexist in a multilayered text which, as is typical of 18th century novels, inextricably mingles truth and lies, and shows that a 'Secret' informs and upholds the paradoxes of realism.

Il novel, la forma romanzesca salita alla ribalta della scena culturale inglese nel corso del XVIII secolo, contribuisce per molti versi a fondare e, al contempo, a raccontare, la modernità. Espressione dell’etica borghese protestante, si impernia apparentemente sull’ideale della trasparenza, vale a dire dell’auspicata coincidenza tra coscienza e agire pratico. Al fondo del crudo realismo settecentesco che, partendo dal barthesiano “effetto di realtà”, intenzionalmente abbraccia anche gli aspetti più turpi e picareschi della contemporaneità, vi è un’istanza didascalica e moralizzatrice volta a promuovere proprio questa coincidenza: il segreto e la mistificazione, pertanto, non dovrebbero trovare spazio nella narrativa, a meno di servirsene per veicolare un ammonimento a vantaggio dei lettori, specie se giovani e inesperti. Questa è, sostanzialmente, la progettualità o persino, in alcuni casi, l’intenzionalità dichiarata, ma poi, inevitabilmente, la realizzazione diverge dalle premesse. I testi rimandano a un inconscio politico che, per sua natura, è contraddittorio, come lo sono, peraltro, gli orizzonti ideologici della nascente modernità. Le latenze prima o poi riemergono, palesandosi nella loro polivalenza come accade, fin da subito, per il romanzo epistolare "Pamela; or, Virtue Rewarded di Samuel Richardson". La storia dell’integerrima servetta premiata con un insperabile matrimonio altolocato per il fatto di aver saputo, incrollabilmente, resistere alle avances del suo padrone (ma anche per le sue straordinarie doti fisiche e intellettive) ha infatti immediatamente alimentato un acceso dibattito tra opposte fazioni di lettori ed esegeti che, a partire dal titolo, hanno voluto enfatizzare le opposte accezioni della virtù e della ricompensa intendendole, di volta in volta, come espressione dell’ascesi mondana o di un’opportunistica mercificazione. Una lettura ravvicinata mostra come queste accezioni, in effetti, coesistano nel testo, a testimonianza dell’inestricabile commistione tra le varie facce della verità o della menzogna e, in ultima analisi, del segreto su cui si fonda il successo imperituro del novel: l’irriducibile eccedenza di senso che soggiace all’intera orchestrazione narrativa e che alimenta i paradossi del realismo.

(2019). ‘Be secret; I charge you, Pamela’: il Settecento inglese e i paradossi del realismo [journal article - articolo]. In ELEPHANT & CASTLE. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/148781

‘Be secret; I charge you, Pamela’: il Settecento inglese e i paradossi del realismo

Guidotti, Francesca
2019-01-01

Abstract

The 18th century English novel, a product of a middle-class Protestant ethic imbued with didacticism and moralizing tendencies, is grounded on the expected coincidence between conscience and practical action, and more precisely on transparency as an ideal. This coincidence underpins the raw realism of a genre which, in line with Barthes’ “reality effect”, also purposely embraces ugly and picaresque aspects of contemporaneity; hence, there should be no room for secrecy and mystification, unless given as a warning to young and unexperienced readers. Nonetheless, intention and praxis diverge: within the ideological framework of modernity, novels become the expression of a political unconscious marked by conflictual contradictions. Samuel Richardson’s "Pamela; or, Virtue Rewarded" sparked a lively debate between opposing sides of the public arena, Pamelists and Anti-Pamelists. The story of a morally upright fifteen-year-old maid-servant whose recompense for the unswerving rejection of her master’s advances – as well as for her extraordinary physical and moral qualities – ends up being an otherwise inconceivable upscale marriage, Pamela shows that 'virtue' and 'reward' have utterly different meanings when seen in connection with either mundane ascetics or opportunistic commodification. A close reading shows how these meanings actually coexist in a multilayered text which, as is typical of 18th century novels, inextricably mingles truth and lies, and shows that a 'Secret' informs and upholds the paradoxes of realism.
articolo
2019
Il novel, la forma romanzesca salita alla ribalta della scena culturale inglese nel corso del XVIII secolo, contribuisce per molti versi a fondare e, al contempo, a raccontare, la modernità. Espressione dell’etica borghese protestante, si impernia apparentemente sull’ideale della trasparenza, vale a dire dell’auspicata coincidenza tra coscienza e agire pratico. Al fondo del crudo realismo settecentesco che, partendo dal barthesiano “effetto di realtà”, intenzionalmente abbraccia anche gli aspetti più turpi e picareschi della contemporaneità, vi è un’istanza didascalica e moralizzatrice volta a promuovere proprio questa coincidenza: il segreto e la mistificazione, pertanto, non dovrebbero trovare spazio nella narrativa, a meno di servirsene per veicolare un ammonimento a vantaggio dei lettori, specie se giovani e inesperti. Questa è, sostanzialmente, la progettualità o persino, in alcuni casi, l’intenzionalità dichiarata, ma poi, inevitabilmente, la realizzazione diverge dalle premesse. I testi rimandano a un inconscio politico che, per sua natura, è contraddittorio, come lo sono, peraltro, gli orizzonti ideologici della nascente modernità. Le latenze prima o poi riemergono, palesandosi nella loro polivalenza come accade, fin da subito, per il romanzo epistolare "Pamela; or, Virtue Rewarded di Samuel Richardson". La storia dell’integerrima servetta premiata con un insperabile matrimonio altolocato per il fatto di aver saputo, incrollabilmente, resistere alle avances del suo padrone (ma anche per le sue straordinarie doti fisiche e intellettive) ha infatti immediatamente alimentato un acceso dibattito tra opposte fazioni di lettori ed esegeti che, a partire dal titolo, hanno voluto enfatizzare le opposte accezioni della virtù e della ricompensa intendendole, di volta in volta, come espressione dell’ascesi mondana o di un’opportunistica mercificazione. Una lettura ravvicinata mostra come queste accezioni, in effetti, coesistano nel testo, a testimonianza dell’inestricabile commistione tra le varie facce della verità o della menzogna e, in ultima analisi, del segreto su cui si fonda il successo imperituro del novel: l’irriducibile eccedenza di senso che soggiace all’intera orchestrazione narrativa e che alimenta i paradossi del realismo.
Guidotti, Francesca
(2019). ‘Be secret; I charge you, Pamela’: il Settecento inglese e i paradossi del realismo [journal article - articolo]. In ELEPHANT & CASTLE. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/148781
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