The attempt to find a space not yet consummated by technocratic and bourgeois degeneration leads Pasolini, from the 1960s onwards, to look towards the «Third World». Africa, India, Yemen become the center of a new literary and cinematographic project on which to set up a cultural revolution against the advance of globalization. A look that brings Pasolini closer to Emilio Salgàri, whom the poet had read and loved in his youth: both capture the contradictions of modernization dynamics and propose an exotic alternative "alterity", which presents elements of resistance to the engulfing Western society, but it is also theater of the irrational, of the archaic and, therefore, of the poetic.

Il tentativo di scovare uno spazio non ancora consumato dalla degenerazione tecnocratica e borghese, conduce Pasolini, a partire dagli anni Sessanta, a volgere lo sguardo verso il «Terzo mondo». L’Africa, l’India, lo Yemen divengono il centro di un nuovo progetto letterario e cinematografico che è l’ultimo baluardo su cui imbastire una rivoluzione culturale contro l’avanzare della globalizzazione. Uno sguardo che avvicina Pasolini a Emilio Salgàri, che il poeta aveva letto e amato in gioventù: entrambi colgono le contraddizioni delle dinamiche di modernizzazione e propongono un’alternativa esotica “alterità”, che presenta elementi di resistenza alla fagocitante società occidentale, ma è anche teatro dell’irrazionale, dell’arcaico e, dunque, del poetico.

(2019). Le geografie salgariane di Pier Paolo Pasolini [journal article - articolo]. In NUOVA SECONDARIA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/153354

Le geografie salgariane di Pier Paolo Pasolini

Mazzini, Alessandra
2019-01-01

Abstract

The attempt to find a space not yet consummated by technocratic and bourgeois degeneration leads Pasolini, from the 1960s onwards, to look towards the «Third World». Africa, India, Yemen become the center of a new literary and cinematographic project on which to set up a cultural revolution against the advance of globalization. A look that brings Pasolini closer to Emilio Salgàri, whom the poet had read and loved in his youth: both capture the contradictions of modernization dynamics and propose an exotic alternative "alterity", which presents elements of resistance to the engulfing Western society, but it is also theater of the irrational, of the archaic and, therefore, of the poetic.
articolo
2019
Il tentativo di scovare uno spazio non ancora consumato dalla degenerazione tecnocratica e borghese, conduce Pasolini, a partire dagli anni Sessanta, a volgere lo sguardo verso il «Terzo mondo». L’Africa, l’India, lo Yemen divengono il centro di un nuovo progetto letterario e cinematografico che è l’ultimo baluardo su cui imbastire una rivoluzione culturale contro l’avanzare della globalizzazione. Uno sguardo che avvicina Pasolini a Emilio Salgàri, che il poeta aveva letto e amato in gioventù: entrambi colgono le contraddizioni delle dinamiche di modernizzazione e propongono un’alternativa esotica “alterità”, che presenta elementi di resistenza alla fagocitante società occidentale, ma è anche teatro dell’irrazionale, dell’arcaico e, dunque, del poetico.
Mazzini, Alessandra
(2019). Le geografie salgariane di Pier Paolo Pasolini [journal article - articolo]. In NUOVA SECONDARIA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/153354
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