La ricerca in didattica ha messo sempre più in evidenza l’importanza dei fattori metacognitivi nei processi di apprendimento della Matematica: i sistemi di convinzioni, le emozioni e le motivazioni giocano un ruolo fondamentale nell’attivare, nel controllare e nel portare a compimento il lavoro che l’allievo fa. Il passaggio da un segmento scolastico all’altro è un momento in cui spesso questi fattori intervengono pesantemente, creando delle crisi e delle fratture cui è difficile poi porre rimedio. Molti insegnanti propongono ai propri nuovi allievi delle prove di ingresso di Matematica, per avere a disposizione una valutazione diagnostica individuale relativa agli aspetti di contenuto e a determinati processi cognitivi. In questo contributo presentiamo una ricerca basata su uno studio empirico. L’obiettivo è produrre e validare uno strumento agile, utilizzabile dall’insegnante, per la rilevazione e la valutazione degli aspetti metacognitivi degli allievi, all’inizio della scuola secondaria. Questo strumento cerca di far emergere dalle parole e dalle scelte del bambino determinati indicatori di questi aspetti. Lo strumento è composto di una prima parte, molto friendly, per la rilevazione delle emozioni. La seconda parte utilizza un questionario, basato sul modello del questionario utilizzato nell’indagine OCSE-PISA per rilevare motivazione e self-efficacy, ma per il quale sono state utilizzate domande tratte dalle prove INVALSI. La terza parte rileva, sempre utilizzando domande INVALSI, la difficoltà percepita dagli allievi. Mediante indicatori, gli elementi raccolti vengono inseriti in una scheda di rilevazione e poi organizzati lungo diverse direzioni. Questo permette di tracciare un primo profilo metacognitivo, relativamente alla Matematica, dell’allievo. L’inserimento delle domande INVALSI permette da un lato di utilizzare situazioni di cui si conosce in maniera molto dettagliata, grazie ai dati raccolti dall’Istituto e alle ricerche che si sono sviluppate su di esse, il funzionamento dal punto di vista dei contenuti e la difficoltà anche in relazione all’abilità dei bambini: si ha quindi un controllo molto accurato degli aspetti cognitivi relativi al compito. Dall’altro lato, permette di far emergere anche eventuali atteggiamenti specifici relativi alle prove in sé, che spesso sono caricate dagli insegnanti di aspetti emozionali. La sperimentazione è avvenuta in 6 classi prime di scuola secondaria di primo grado, per un totale di 120 allievi, nelle prime settimane dell’anno scolastico

(2021). Uno strumento per la rilevazione dei fattori metacognitivi basato sulle prove INVALSI . Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/204048

Uno strumento per la rilevazione dei fattori metacognitivi basato sulle prove INVALSI

Giberti, Chiara;
2021-01-01

Abstract

La ricerca in didattica ha messo sempre più in evidenza l’importanza dei fattori metacognitivi nei processi di apprendimento della Matematica: i sistemi di convinzioni, le emozioni e le motivazioni giocano un ruolo fondamentale nell’attivare, nel controllare e nel portare a compimento il lavoro che l’allievo fa. Il passaggio da un segmento scolastico all’altro è un momento in cui spesso questi fattori intervengono pesantemente, creando delle crisi e delle fratture cui è difficile poi porre rimedio. Molti insegnanti propongono ai propri nuovi allievi delle prove di ingresso di Matematica, per avere a disposizione una valutazione diagnostica individuale relativa agli aspetti di contenuto e a determinati processi cognitivi. In questo contributo presentiamo una ricerca basata su uno studio empirico. L’obiettivo è produrre e validare uno strumento agile, utilizzabile dall’insegnante, per la rilevazione e la valutazione degli aspetti metacognitivi degli allievi, all’inizio della scuola secondaria. Questo strumento cerca di far emergere dalle parole e dalle scelte del bambino determinati indicatori di questi aspetti. Lo strumento è composto di una prima parte, molto friendly, per la rilevazione delle emozioni. La seconda parte utilizza un questionario, basato sul modello del questionario utilizzato nell’indagine OCSE-PISA per rilevare motivazione e self-efficacy, ma per il quale sono state utilizzate domande tratte dalle prove INVALSI. La terza parte rileva, sempre utilizzando domande INVALSI, la difficoltà percepita dagli allievi. Mediante indicatori, gli elementi raccolti vengono inseriti in una scheda di rilevazione e poi organizzati lungo diverse direzioni. Questo permette di tracciare un primo profilo metacognitivo, relativamente alla Matematica, dell’allievo. L’inserimento delle domande INVALSI permette da un lato di utilizzare situazioni di cui si conosce in maniera molto dettagliata, grazie ai dati raccolti dall’Istituto e alle ricerche che si sono sviluppate su di esse, il funzionamento dal punto di vista dei contenuti e la difficoltà anche in relazione all’abilità dei bambini: si ha quindi un controllo molto accurato degli aspetti cognitivi relativi al compito. Dall’altro lato, permette di far emergere anche eventuali atteggiamenti specifici relativi alle prove in sé, che spesso sono caricate dagli insegnanti di aspetti emozionali. La sperimentazione è avvenuta in 6 classi prime di scuola secondaria di primo grado, per un totale di 120 allievi, nelle prime settimane dell’anno scolastico
2021
Bolondi, Giorgio; Giberti, Chiara; Nicoletti, Marianna
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