Il contributo focalizza l’attenzione sulla duplice funzione del testo legislativo, e cioè di configurare un assetto di regole, il più possibile precise e trasparenti, ma di consentire allo stesso tempo la loro interpretazione ed applicazione in contesti differenti e circostanziati. I testi presi in esame appartengono a due culture giuridiche diverse ma riguardano lo stesso ambito legislativo. L’analisi comparativa, condotta su norme analoghe del codice penale tedesco e di quello svizzero, ha portato a nuovi risultati in merito ai tratti caratterizzanti del linguaggio normativo ed alle strategie linguistiche adoperate dai rispettivi legislatori nazionali. In particolare emergono delle divergenze per quanto riguarda alcuni tipi di frasi e di costrutti che hanno la funzione di “qualificare” la norma e che pertanto modificano il “vincolo interpretativo” che influisce sulla sua applicazione. Nella fattispecie si tratta dell’uso delle subordinate, atte a specificare il reato e le sue circostanze, nonché dell’uso di aggettivi e di altre espressioni, volutamente vaghe, inserite in queste stesse subordinate. Si è verificato che il codice penale tedesco tende ad una maggiore esplicitezza nel precisare i casi di applicazione della norma in questione. Tale tendenza trova riscontro nell’uso elevato di specificazioni condizionali e relative, ma si affianca, tuttavia, ad un uso diffuso di espressioni vaghe. Il codice penale svizzero invece evidenzia un uso più contenuto di tali strategie di precisazione e di de-precisazione. Le scelte linguistiche operate per mantenere il delicato equilibrio tra i due obiettivi (di cui sopra) portano spesso alla rinuncia ad un uso di elementi di specificazione. Tale tendenza è, almeno in parte, riconducibile alla realtà plurilingue della Svizzera ed in particolare alla volontà del legislatore svizzero di evitare possibili problemi di traduzione configurando delle norme sintetiche e concise, ma proprio per questo aperte a diverse sfumature di interpretazione.

Zwischen Bestimmtheit und strategischer Offenheit: Zur sprachlichen Qualifizierung deutscher und schweizerischer Sanktionsnormen

HELLER, Dorothee
2005-01-01

Abstract

Il contributo focalizza l’attenzione sulla duplice funzione del testo legislativo, e cioè di configurare un assetto di regole, il più possibile precise e trasparenti, ma di consentire allo stesso tempo la loro interpretazione ed applicazione in contesti differenti e circostanziati. I testi presi in esame appartengono a due culture giuridiche diverse ma riguardano lo stesso ambito legislativo. L’analisi comparativa, condotta su norme analoghe del codice penale tedesco e di quello svizzero, ha portato a nuovi risultati in merito ai tratti caratterizzanti del linguaggio normativo ed alle strategie linguistiche adoperate dai rispettivi legislatori nazionali. In particolare emergono delle divergenze per quanto riguarda alcuni tipi di frasi e di costrutti che hanno la funzione di “qualificare” la norma e che pertanto modificano il “vincolo interpretativo” che influisce sulla sua applicazione. Nella fattispecie si tratta dell’uso delle subordinate, atte a specificare il reato e le sue circostanze, nonché dell’uso di aggettivi e di altre espressioni, volutamente vaghe, inserite in queste stesse subordinate. Si è verificato che il codice penale tedesco tende ad una maggiore esplicitezza nel precisare i casi di applicazione della norma in questione. Tale tendenza trova riscontro nell’uso elevato di specificazioni condizionali e relative, ma si affianca, tuttavia, ad un uso diffuso di espressioni vaghe. Il codice penale svizzero invece evidenzia un uso più contenuto di tali strategie di precisazione e di de-precisazione. Le scelte linguistiche operate per mantenere il delicato equilibrio tra i due obiettivi (di cui sopra) portano spesso alla rinuncia ad un uso di elementi di specificazione. Tale tendenza è, almeno in parte, riconducibile alla realtà plurilingue della Svizzera ed in particolare alla volontà del legislatore svizzero di evitare possibili problemi di traduzione configurando delle norme sintetiche e concise, ma proprio per questo aperte a diverse sfumature di interpretazione.
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2005
Heller, Dorothee
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