La sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea in commento ha ritenuto che l’agevolazione in materia di imposta ipotecaria e catastale, prevista dall’ordinamento italiano a favore delle compravendite di immobili effettuate da soli fondi d’investimento immobiliari “chiusi”, fosse incompatibile con il diritto unionale. Cio` in quanto la normativa italiana escludeva espressamente da tale agevolazione i fondi d’investimento immobiliari “aperti”, ritenuti dai Giudici unionali sostanzialmente similari ai primi: pertanto, la disciplina italiana determinava un’ingiustificata discriminazione tra i due fondi; quindi, una limitazione alla libera circolazione dei capitali. Salvo evidenziare tale statuizione, il presente commento tenta di osservare un’evoluzione nei criteri di giudizio sulla comparabilita` delle fattispecie oggetto di rinvio pregiudiziale utilizzati negli anni dalla Corte unionale: in tempi piu` recenti sembra, infatti, emergere un approccio a tal fine piu` “sostanzialista” e meno “formalista”, ampiamente applicato in precedenza. Sotto un diverso aspetto, il presente commento evidenzia ulteriori profili innovativi emersi dalla pronuncia di cui trattasi: infatti, la Corte di giustizia UE sembra introdurre, condividendola, una nuova giustificazione a possibili limitazioni delle liberta` garantite in seno all’Unione europea da parte di disposizioni nazionali. Dunque, diversi sono i profili oggetto di approfondimento: taluni, forse, maggiormente condivisibili, sebbene forieri di incertezza per quanto concerne la futura giurisprudenza unionale; talaltri, forse, meno condivisibili perche ́ probabilmente non meritevoli di essere in tal senso valorizzati.
(2022). Il giudizio di comparabilità: evoluzione dei criteri interpretativi della Corte di giustizia dell’Unione europea alla luce della recente giurisprudenza in materia di fondi d’investimento “aperti” e “chiusi” . In DIRITTO E PRATICA TRIBUTARIA INTERNAZIONALE. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/235203
Il giudizio di comparabilità: evoluzione dei criteri interpretativi della Corte di giustizia dell’Unione europea alla luce della recente giurisprudenza in materia di fondi d’investimento “aperti” e “chiusi”
Bertocchi, Federico
2022-01-01
Abstract
La sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea in commento ha ritenuto che l’agevolazione in materia di imposta ipotecaria e catastale, prevista dall’ordinamento italiano a favore delle compravendite di immobili effettuate da soli fondi d’investimento immobiliari “chiusi”, fosse incompatibile con il diritto unionale. Cio` in quanto la normativa italiana escludeva espressamente da tale agevolazione i fondi d’investimento immobiliari “aperti”, ritenuti dai Giudici unionali sostanzialmente similari ai primi: pertanto, la disciplina italiana determinava un’ingiustificata discriminazione tra i due fondi; quindi, una limitazione alla libera circolazione dei capitali. Salvo evidenziare tale statuizione, il presente commento tenta di osservare un’evoluzione nei criteri di giudizio sulla comparabilita` delle fattispecie oggetto di rinvio pregiudiziale utilizzati negli anni dalla Corte unionale: in tempi piu` recenti sembra, infatti, emergere un approccio a tal fine piu` “sostanzialista” e meno “formalista”, ampiamente applicato in precedenza. Sotto un diverso aspetto, il presente commento evidenzia ulteriori profili innovativi emersi dalla pronuncia di cui trattasi: infatti, la Corte di giustizia UE sembra introdurre, condividendola, una nuova giustificazione a possibili limitazioni delle liberta` garantite in seno all’Unione europea da parte di disposizioni nazionali. Dunque, diversi sono i profili oggetto di approfondimento: taluni, forse, maggiormente condivisibili, sebbene forieri di incertezza per quanto concerne la futura giurisprudenza unionale; talaltri, forse, meno condivisibili perche ́ probabilmente non meritevoli di essere in tal senso valorizzati.File | Dimensione del file | Formato | |
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