Il volto umano della meritocrazia?

Starting with the contribution of the philosopher Marco Santambrogio, the three principles according to which a society can be defined as meritocratic are presented: careers open to talent, equality of opportunity, places and positions must be deserved. Can these principles be respected? Can, and in what ways, meritocracy breed tyranny and resentment? In the frenzied and ruthless competition for success that meritocracy generates, there is a risk of forgetting singularity, with the risk of arriving at a homologation of the good and the deserving, in the educational sphere, based solely on grade point averages and results obtained.

A partire dal contributo del filosofo Marco Santambrogio, vengono presentati i tre principi secondo i quali una società si può definire meritocratica: le carriere aperte ai talenti, l’uguaglianza delle opportunità, i posti e le posizioni devono essere meritati. Riescono ad essere rispettati questi principi? Può, e in che modo, la meritocrazia degenerare in tirannia e risentimento? Nella frenetica e spietata gara al successo che la meritocrazia genera, si rischia di dimenticare la singolarità, con il rischio di giungere a una omologazione dei bravi e dei meritevoli, in ambito scolastico, solo in base a medie di voti e risultati ottenuti