Dopo aver presentato alcuni tratti generali dello sviluppo della narrativa cinese moderna e contemporanea ritenuti rilevanti ai fini traduttivi, il capitolo introduce un approccio alla traduzione basato sull’analisi delle scelte stilistiche del protesto e sulla capacità ricettiva del lettore modello del metatesto. Quindi, il capitolo si sofferma in particolare su due problemi traduttivi. Il primo è la libertà ma anche la pesante responsabilità di ricostruire il sistema verbale traducendo da una lingua priva di morfologia verbale. Sebbene anche in cinese il tempo sia specificato attraverso vari strumenti morfologici e lessicali, se si considera il tempo verbale non una semplice categoria deittica ma una categoria multidimensionale che fornisce al lettore indicazioni di vario genere per entrare in relazioni con il messaggio, la scelta di come rendere il sistema verbale in italiano influisce sulla trasposizione della voce del prototesto nel metatesto. Si forniscono quindi alcune considerazioni su possibili scelte alternative alla classica narrazione al passato e sulla traduzione del discorso riportato. Il secondo problema è la resa delle figure sonore che costellano la narrativa cinese e che spesso vengono sacrificate in traduzione privilegiando il significato rispetto al significante. Vengono proposti esempi di fonosimbolismo sinestetico, vengono indentificate alcune classi di parole copiosamente usate per creare allitterazioni, rime e ritmi, e viene affrontata la questione della resa delle onomatopee.

(2023). Tradurre la narrativa moderna e contemporanea . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/241769

Tradurre la narrativa moderna e contemporanea

Gottardo, Maria Giuseppina
2023-01-01

Abstract

Dopo aver presentato alcuni tratti generali dello sviluppo della narrativa cinese moderna e contemporanea ritenuti rilevanti ai fini traduttivi, il capitolo introduce un approccio alla traduzione basato sull’analisi delle scelte stilistiche del protesto e sulla capacità ricettiva del lettore modello del metatesto. Quindi, il capitolo si sofferma in particolare su due problemi traduttivi. Il primo è la libertà ma anche la pesante responsabilità di ricostruire il sistema verbale traducendo da una lingua priva di morfologia verbale. Sebbene anche in cinese il tempo sia specificato attraverso vari strumenti morfologici e lessicali, se si considera il tempo verbale non una semplice categoria deittica ma una categoria multidimensionale che fornisce al lettore indicazioni di vario genere per entrare in relazioni con il messaggio, la scelta di come rendere il sistema verbale in italiano influisce sulla trasposizione della voce del prototesto nel metatesto. Si forniscono quindi alcune considerazioni su possibili scelte alternative alla classica narrazione al passato e sulla traduzione del discorso riportato. Il secondo problema è la resa delle figure sonore che costellano la narrativa cinese e che spesso vengono sacrificate in traduzione privilegiando il significato rispetto al significante. Vengono proposti esempi di fonosimbolismo sinestetico, vengono indentificate alcune classi di parole copiosamente usate per creare allitterazioni, rime e ritmi, e viene affrontata la questione della resa delle onomatopee.
2023
Gottardo, Maria Giuseppina
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