INTRODUZIONE Il bias adultocentrico nella relazione adulto-bambino è caratterizzato da uno squilibrio di potere a favore dell’adulto. Diversi autori hanno sottolineato l’importanza di riconoscerlo per le implicazioni negative che può avere sulla qualità della relazione educativa (Florio, 2019; Duarte Quapper, 2012; Foti, 2004; Furioso, 2000; Goode, 1986; Pedrocco Biancardi, 2002; Petr, 1992, 2003). Il presente lavoro illustra una prima applicazione della Scala dell’Adultocentrismo (SA; Florio, Caso & Castelli, submitted). Tale bias comprende la tendenza a ritenere i bambini recettori passivi di conoscenza ed esperienza (Fattore 1: “Bambino come scatola vuota”), privi di un ruolo attivo nella relazione con l’ambiente (Fattore 2: “Bambino privo di agency”) e di competenze proprie non derivanti dall’azione educativa degli adulti (Fattore 3: “Bambino competente”). METODO Gli strumenti auto-riferiti associati alla SA misurano se lo stile di insegnamento generale è autoritario/permissivo (QUASE; Giorgetti, et al., 1995) e controllante/supportivo dell’autonomia (PIS; Alivernini, Lucidi, & Manganelli, 2012; Deci, et al., 1981), nonché la capacità di riconoscere situazioni sottilmente maltrattanti in aula (PERC; Caravita & Miragoli, 2007). La qualità della relazione alunno- insegnante è stata misurata tramite STRS (Pianta & Nimetz, 1991) in duplice copia, con richiesta di compilarne una in riferimento a un alunno/a con diagnosi di DSA e la seconda pensando a un alunno/a con basso rendimento scolastico ma senza diagnosi (entrambi scelti dall’insegnante). I questionari sono stati somministrati online a 294 insegnanti di scuola primaria (96.6% femmine e 3.4% maschi) di Bergamo e provincia e di età compresa tra i 25 e i 65 anni (M = 47, DS = 8.96). Sono state condotte analisi descrittive e di correlazione tra i questionari. RISULTATI Il punteggio della SA (M = 40.38, DS = 4.22; as = -.017; cu =. 153) ha una risposta media di 2.24 (su Likert a 4 punti). La SA correla negativamente con il PERC (r = -.18, p < .05) e con uno stile di insegnamento che tende alla permissività (r = -.27, p < .01), mentre correla positivamente con uno stile di insegnamento controllante (r = .28, p < .01). Non sono emerse interazioni significative tra la SA e la STRS riferita a un alunno senza diagnosi di DSA, in presenza di diagnosi di DSA invece la dimensione di Vicinanza della STRS e il terzo fattore della SA, “Bambino competente” risultano correlate (r = -.13, p < .01), così come la dimensione di Dipendenza della STRS e il secondo fattore della SA, “Bambino privo di agency” (r = .13, p < .01). CONCLUSIONI I risultati sono coerenti con l’idea che l’adultocentrismo sia accompagnato da un’asimmetria di potere nella relazione e suggeriscono implicazioni pratiche volte ad approfondire con gli insegnanti di scuola primaria la conoscenza del paradigma adultocentrico per operare scelte educative e didattiche consapevoli della eventuale presenza di tale bias nella relazione insegnante-alunno.
(2019). La scala dell'Adultocentrismo applicata al contesto della scuola primaria . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/261538
La scala dell'Adultocentrismo applicata al contesto della scuola primaria
Florio, Eleonora;Caso, Letizia;Castelli, Ilaria
2019-01-01
Abstract
INTRODUZIONE Il bias adultocentrico nella relazione adulto-bambino è caratterizzato da uno squilibrio di potere a favore dell’adulto. Diversi autori hanno sottolineato l’importanza di riconoscerlo per le implicazioni negative che può avere sulla qualità della relazione educativa (Florio, 2019; Duarte Quapper, 2012; Foti, 2004; Furioso, 2000; Goode, 1986; Pedrocco Biancardi, 2002; Petr, 1992, 2003). Il presente lavoro illustra una prima applicazione della Scala dell’Adultocentrismo (SA; Florio, Caso & Castelli, submitted). Tale bias comprende la tendenza a ritenere i bambini recettori passivi di conoscenza ed esperienza (Fattore 1: “Bambino come scatola vuota”), privi di un ruolo attivo nella relazione con l’ambiente (Fattore 2: “Bambino privo di agency”) e di competenze proprie non derivanti dall’azione educativa degli adulti (Fattore 3: “Bambino competente”). METODO Gli strumenti auto-riferiti associati alla SA misurano se lo stile di insegnamento generale è autoritario/permissivo (QUASE; Giorgetti, et al., 1995) e controllante/supportivo dell’autonomia (PIS; Alivernini, Lucidi, & Manganelli, 2012; Deci, et al., 1981), nonché la capacità di riconoscere situazioni sottilmente maltrattanti in aula (PERC; Caravita & Miragoli, 2007). La qualità della relazione alunno- insegnante è stata misurata tramite STRS (Pianta & Nimetz, 1991) in duplice copia, con richiesta di compilarne una in riferimento a un alunno/a con diagnosi di DSA e la seconda pensando a un alunno/a con basso rendimento scolastico ma senza diagnosi (entrambi scelti dall’insegnante). I questionari sono stati somministrati online a 294 insegnanti di scuola primaria (96.6% femmine e 3.4% maschi) di Bergamo e provincia e di età compresa tra i 25 e i 65 anni (M = 47, DS = 8.96). Sono state condotte analisi descrittive e di correlazione tra i questionari. RISULTATI Il punteggio della SA (M = 40.38, DS = 4.22; as = -.017; cu =. 153) ha una risposta media di 2.24 (su Likert a 4 punti). La SA correla negativamente con il PERC (r = -.18, p < .05) e con uno stile di insegnamento che tende alla permissività (r = -.27, p < .01), mentre correla positivamente con uno stile di insegnamento controllante (r = .28, p < .01). Non sono emerse interazioni significative tra la SA e la STRS riferita a un alunno senza diagnosi di DSA, in presenza di diagnosi di DSA invece la dimensione di Vicinanza della STRS e il terzo fattore della SA, “Bambino competente” risultano correlate (r = -.13, p < .01), così come la dimensione di Dipendenza della STRS e il secondo fattore della SA, “Bambino privo di agency” (r = .13, p < .01). CONCLUSIONI I risultati sono coerenti con l’idea che l’adultocentrismo sia accompagnato da un’asimmetria di potere nella relazione e suggeriscono implicazioni pratiche volte ad approfondire con gli insegnanti di scuola primaria la conoscenza del paradigma adultocentrico per operare scelte educative e didattiche consapevoli della eventuale presenza di tale bias nella relazione insegnante-alunno.File | Dimensione del file | Formato | |
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