Il gioco dei bambini è stato fonte di interesse e riflessione da parte di insegnanti e tecnici sportivi e recentemente anche delle neuroscienze che spiegano lo sviluppo relazionale e motorio su basi anatomico funzionali con particolare riferimento ai processi di analisi delle informazioni. Questo fiorire di saperi ha però spesso deluso le aspettative di coloro che attendevano miglioramenti nelle prassi degli adulti impegnati sul confine tra gioco e sport. Questi approcci sono stati mal interpretati da tecnici e allenatori che continuano a proporre pratiche non realmente rispettose della pregnanza cognitiva e della libertà di espressione dei bambini che da sempre giocano e imparano per il gusto di farlo. Una egoica e distorta imposizione di strutture di adulti che invece dovrebbero seguire una formazione specifica sugli stili di insegnamento: veri metodi per stimolare i bambini piuttosto che tecnicismi e tatticismi che non sono altro che la “miniaturizzazione” di uno sport da grandi.
(2024). Il gioco non deve istruire ma può allenare: prospettive per migliorare pratiche imperfette [journal article - articolo]. In METIS. Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/264949
Il gioco non deve istruire ma può allenare: prospettive per migliorare pratiche imperfette
Lovecchio, Nicola;Borgogni, Antonio;Lazzari, Marco
2024-01-01
Abstract
Il gioco dei bambini è stato fonte di interesse e riflessione da parte di insegnanti e tecnici sportivi e recentemente anche delle neuroscienze che spiegano lo sviluppo relazionale e motorio su basi anatomico funzionali con particolare riferimento ai processi di analisi delle informazioni. Questo fiorire di saperi ha però spesso deluso le aspettative di coloro che attendevano miglioramenti nelle prassi degli adulti impegnati sul confine tra gioco e sport. Questi approcci sono stati mal interpretati da tecnici e allenatori che continuano a proporre pratiche non realmente rispettose della pregnanza cognitiva e della libertà di espressione dei bambini che da sempre giocano e imparano per il gusto di farlo. Una egoica e distorta imposizione di strutture di adulti che invece dovrebbero seguire una formazione specifica sugli stili di insegnamento: veri metodi per stimolare i bambini piuttosto che tecnicismi e tatticismi che non sono altro che la “miniaturizzazione” di uno sport da grandi.File | Dimensione del file | Formato | |
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