La visualizzazione dei dati rappresenta al contempo uno strumento analitico e comunica- tivo di primaria importanza, soprattutto in relazione a fenomeni complessi come la disper- sione scolastica. Il presente contributo esamina le modalità attraverso cui diverse agenzie educative, nazionali e internazionali (UNESCO, UE, MIM, ecc.), rappresentano graficamente e statisticamente il cosiddetto dropout, mettendo in evidenza criticità e incoerenze legate a definizioni non univoche, indicatori disomogenei e dati parziali o tardivi. L’analisi rivela come tali limiti riducano l’efficacia delle rappresentazioni, che spesso risultano incapaci di cogliere la natura dinamica del fenomeno e di orientare interventi tempestivi. A partire da queste evidenze, l’articolo sottolinea la necessità di un duplice impegno: da un lato, rendere i dati più accessibili e comprensibili attraverso forme di comunicazione chiare; dall’altro, adottare approcci longitudinali che permettano di tracciare i percorsi scolastici in maniera più accurata e tempestiva, così da supportare pratiche educative e politiche più consapevoli ed efficaci.
(2025). La rappresentazione grafica della dispersione scolastica: criticità definitorie e implicazioni educative . Retrieved from https://hdl.handle.net/10446/311351
La rappresentazione grafica della dispersione scolastica: criticità definitorie e implicazioni educative
Beri, Arianna;
2025-01-01
Abstract
La visualizzazione dei dati rappresenta al contempo uno strumento analitico e comunica- tivo di primaria importanza, soprattutto in relazione a fenomeni complessi come la disper- sione scolastica. Il presente contributo esamina le modalità attraverso cui diverse agenzie educative, nazionali e internazionali (UNESCO, UE, MIM, ecc.), rappresentano graficamente e statisticamente il cosiddetto dropout, mettendo in evidenza criticità e incoerenze legate a definizioni non univoche, indicatori disomogenei e dati parziali o tardivi. L’analisi rivela come tali limiti riducano l’efficacia delle rappresentazioni, che spesso risultano incapaci di cogliere la natura dinamica del fenomeno e di orientare interventi tempestivi. A partire da queste evidenze, l’articolo sottolinea la necessità di un duplice impegno: da un lato, rendere i dati più accessibili e comprensibili attraverso forme di comunicazione chiare; dall’altro, adottare approcci longitudinali che permettano di tracciare i percorsi scolastici in maniera più accurata e tempestiva, così da supportare pratiche educative e politiche più consapevoli ed efficaci.| File | Dimensione del file | Formato | |
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