La pigrizia si cela non solo dietro agli ovvi automatismi della traduzione, ma anche nella richiesta di semplificazione che spesso arriva dagli editori. Richiesta di appianare le asperità linguistiche o sciogliere possibili nodi culturali presenti nel testo, sia rendendolo più “appetibile”, sia dotandolo di apparati (note, rimandi, postille, prefazioni, tavole cronologiche) che tuttavia non siano d’intralcio alla lettura: la difficoltà di contestualizzare al lettore italiano un romanzo o un racconto cinese induce a volte all’esagerata semplificazione, che spinge il traduttore a una forma di pigrizia che è un po’ figlia della rassegnazione. Non sempre, dunque, errori, apparenti dimenticanze o cadute di stile del traduttore sono imputabili a una reale pigrizia del traduttore, ma sono il risultato dello scoraggiamento davanti alla mancanza di una conoscenza anche elementare della cultura cinese da parte del pubblico e dall’esasperante richiesta dell’editore di semplificare, spiegare, rendere esotico o a volte al contrario occidentalizzare a tutti i costi un prodotto fatto per essere commercializzato.

(2014). Pigre si diventa: quando l'editore tarpa le ali (o aggiunge zampe al serpente) [conference presentation - intervento a convegno]. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/31240

Pigre si diventa: quando l'editore tarpa le ali (o aggiunge zampe al serpente)

Gottardo, Maria Giuseppina;
2014-01-01

Abstract

La pigrizia si cela non solo dietro agli ovvi automatismi della traduzione, ma anche nella richiesta di semplificazione che spesso arriva dagli editori. Richiesta di appianare le asperità linguistiche o sciogliere possibili nodi culturali presenti nel testo, sia rendendolo più “appetibile”, sia dotandolo di apparati (note, rimandi, postille, prefazioni, tavole cronologiche) che tuttavia non siano d’intralcio alla lettura: la difficoltà di contestualizzare al lettore italiano un romanzo o un racconto cinese induce a volte all’esagerata semplificazione, che spinge il traduttore a una forma di pigrizia che è un po’ figlia della rassegnazione. Non sempre, dunque, errori, apparenti dimenticanze o cadute di stile del traduttore sono imputabili a una reale pigrizia del traduttore, ma sono il risultato dello scoraggiamento davanti alla mancanza di una conoscenza anche elementare della cultura cinese da parte del pubblico e dall’esasperante richiesta dell’editore di semplificare, spiegare, rendere esotico o a volte al contrario occidentalizzare a tutti i costi un prodotto fatto per essere commercializzato.
2014
Gottardo, Maria Giuseppina; Morzenti, Monica
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