Il 1492 ha dato il via all’europeizzazione e all’occidentalizzazione del mondo. Sono dinamiche che continuano anche ai nostri giorni, pur se in maniera differente. Nel passato come nel presente l’identità europea viene sempre reinventata dalle sue relazioni con il mondo. Oggi, però, la posizione dell’Europa è molto diversa di quella di un secolo or sono. Non più centrale ma provinciale o semplicemente nodale rispetto alla rete mondiale, l’Europa è chiamata a trovare nuove possibilità per il futuro, reinventando i contributi e le caratteristiche della propria storia, delle proprie culture ed identità. Gianluca Bocchi, professore ordinario dell’Università degli Studi di Bergamo, nel suo libro “L’Europa globale. Epistemologie delle identità”, analizza la complessa storia europea e i suoi tratti caratteristici nel tentativo di dare un’adeguata espressione politica all’identità polifonica e interculturale dell’Europa, spesso controversa, ma che ha saputo resistere ai nazionalismi e ai tragici autoristarismi del XX secolo. L’autore ci ricorda che il policentrismo europeo ha spesso incentivato la creazione di un tessuto di relazioni fra culture anche assai disparate: i movimenti politici, culturali e nazionali europei hanno sempre avuto una risonanza ad ampio raggio, accogliendo protagonisti di diverse origini, appartenenze etniche ed identitarie e mettendo in relazione spazi, tempi e mondi variegati ed eterogenei. La rapidità dei mutamenti sociopolitici e culturali dei nostri giorni incide profondamente non soltanto sulla costituzione di un paradigma politico e culturale paneuropeo ma anche sulla strutturazione dei percorsi di vita individuali e collettivi dei cittadini dei nostri paesi, precondizione necessaria per quelle innovazioni istituzionali adatte a rispondere alla presente crisi in cui versano tutte le società europee e per fornire all’Europa un nuovo posto nel mondo.
L'Europa globale
BARAZZETTI, Arianna
2016-04-11
Abstract
Il 1492 ha dato il via all’europeizzazione e all’occidentalizzazione del mondo. Sono dinamiche che continuano anche ai nostri giorni, pur se in maniera differente. Nel passato come nel presente l’identità europea viene sempre reinventata dalle sue relazioni con il mondo. Oggi, però, la posizione dell’Europa è molto diversa di quella di un secolo or sono. Non più centrale ma provinciale o semplicemente nodale rispetto alla rete mondiale, l’Europa è chiamata a trovare nuove possibilità per il futuro, reinventando i contributi e le caratteristiche della propria storia, delle proprie culture ed identità. Gianluca Bocchi, professore ordinario dell’Università degli Studi di Bergamo, nel suo libro “L’Europa globale. Epistemologie delle identità”, analizza la complessa storia europea e i suoi tratti caratteristici nel tentativo di dare un’adeguata espressione politica all’identità polifonica e interculturale dell’Europa, spesso controversa, ma che ha saputo resistere ai nazionalismi e ai tragici autoristarismi del XX secolo. L’autore ci ricorda che il policentrismo europeo ha spesso incentivato la creazione di un tessuto di relazioni fra culture anche assai disparate: i movimenti politici, culturali e nazionali europei hanno sempre avuto una risonanza ad ampio raggio, accogliendo protagonisti di diverse origini, appartenenze etniche ed identitarie e mettendo in relazione spazi, tempi e mondi variegati ed eterogenei. La rapidità dei mutamenti sociopolitici e culturali dei nostri giorni incide profondamente non soltanto sulla costituzione di un paradigma politico e culturale paneuropeo ma anche sulla strutturazione dei percorsi di vita individuali e collettivi dei cittadini dei nostri paesi, precondizione necessaria per quelle innovazioni istituzionali adatte a rispondere alla presente crisi in cui versano tutte le società europee e per fornire all’Europa un nuovo posto nel mondo.File | Dimensione del file | Formato | |
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