Social-communicative symptoms that characterize autism spectrum disorder (ASD) are not evident since birth, but emerge gradually during the first two years of life. These social-communicative symptoms are associated to other attentional and non-social symptoms that, traditionally, have received less attention in research and clinical practice. With a critical revision of the literature, the present work aims to systematize the evidence about the early anomalies of attentional mechanisms, which are detectable before 18 months in infants and children at risk who will later develop an ASD. By referring to the neuroconstructivist theoretical framework, we outline the possible cascade effects of attentional network dysfunctions on the regulation of the physiological arousal and on the emergence of social motivation. We hypothesize that social and non-social deficits may result from an anomalous adaptation to the environment as a result of early dysfunctions in the attentional disengagement mechanisms.

I sintomi di ambito socio-comunicativo tipici dello spettro autistico non sono evidenti alla nascita, ma emergono gradualmente nel corso dei primi due anni di vita. A questi si associano sintomi di ambito attentivo e non sociale che, tradizionalmente, hanno ricevuto minore attenzione nell’ambito della ricerca e della clinica. Tramite una revisione critica della letteratura, il presente elaborato ha l’obiettivo di sistematizzare le evidenze circa le atipie precoci dei processi attenzionali, riscontrabili già prima dei 18 mesi di età, nei bambini ad alto rischio che sviluppe-ranno in seguito un disturbo dello spettro autistico. Facendo riferimento alla cornice teorica neurocostruttivista, vengono delineati i possibili effetti a cascata dei circuiti attenzionali sulla regolazione dell’arousal fisiologico e sull’emergere della motivazione alla socialità. Si ipotizza che i deficit di ambito sociale e non sociale dell’autismo possano risultare da un adattamento anomalo tra individuo e ambiente a partire da disfunzioni precoci nei processi di disancoraggio attenzionale.

(2018). Perché il “cervello sociale” potrebbe non essere all’origine dello spettro dell’autismo? Una rassegna sui segnali precoci delle atipie attentive [journal article - articolo]. In GIORNALE DI NEUROPSICHIATRIA DELL'ETÀ EVOLUTIVA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/153302

Perché il “cervello sociale” potrebbe non essere all’origine dello spettro dell’autismo? Una rassegna sui segnali precoci delle atipie attentive

Bertoni, Sara;Gori, Simone;
2018-01-01

Abstract

Social-communicative symptoms that characterize autism spectrum disorder (ASD) are not evident since birth, but emerge gradually during the first two years of life. These social-communicative symptoms are associated to other attentional and non-social symptoms that, traditionally, have received less attention in research and clinical practice. With a critical revision of the literature, the present work aims to systematize the evidence about the early anomalies of attentional mechanisms, which are detectable before 18 months in infants and children at risk who will later develop an ASD. By referring to the neuroconstructivist theoretical framework, we outline the possible cascade effects of attentional network dysfunctions on the regulation of the physiological arousal and on the emergence of social motivation. We hypothesize that social and non-social deficits may result from an anomalous adaptation to the environment as a result of early dysfunctions in the attentional disengagement mechanisms.
articolo
2018
I sintomi di ambito socio-comunicativo tipici dello spettro autistico non sono evidenti alla nascita, ma emergono gradualmente nel corso dei primi due anni di vita. A questi si associano sintomi di ambito attentivo e non sociale che, tradizionalmente, hanno ricevuto minore attenzione nell’ambito della ricerca e della clinica. Tramite una revisione critica della letteratura, il presente elaborato ha l’obiettivo di sistematizzare le evidenze circa le atipie precoci dei processi attenzionali, riscontrabili già prima dei 18 mesi di età, nei bambini ad alto rischio che sviluppe-ranno in seguito un disturbo dello spettro autistico. Facendo riferimento alla cornice teorica neurocostruttivista, vengono delineati i possibili effetti a cascata dei circuiti attenzionali sulla regolazione dell’arousal fisiologico e sull’emergere della motivazione alla socialità. Si ipotizza che i deficit di ambito sociale e non sociale dell’autismo possano risultare da un adattamento anomalo tra individuo e ambiente a partire da disfunzioni precoci nei processi di disancoraggio attenzionale.
Zamboni, F.; Bertoni, Sara; Franceschini, Sandro; Ronconi, Luca; Gori, Simone; Facoetti, Andrea; Padovani, Roberto
(2018). Perché il “cervello sociale” potrebbe non essere all’origine dello spettro dell’autismo? Una rassegna sui segnali precoci delle atipie attentive [journal article - articolo]. In GIORNALE DI NEUROPSICHIATRIA DELL'ETÀ EVOLUTIVA. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/153302
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