The present article analyses the concept of accessibility discussed as a right to access and social participation. Depending on the different project designs from which they derive, Information and Communication Technology (ICT) tools can alternatively be seen as ambivalent means of social inclusion or exclusion. We argue that looking at accessibility issues only in terms of the application of rules and over imposed standards – which may help the process of adaptation – yet, will not lead to any substantial change. The Universal Design, as discussed within the UN Convention of the Rights of Persons with Disabilities, is an inclusive approach from the very beginning, as it supports methodologies that put the final users (plural) at the centre of the process: we attempt to analyze the principles, the theoretical frameworks and the socio-cultural motivations that have led to its development. We believe that if ICT tools are designed according to an inclusive perspective, they can also be tools of social participation, not only because they allow a positive interaction with the environment, but also because they can lead to a re-conceptualisation of accessibility solutions according to new design paradigms. From this perspective, simple access (according to rules and standards that safeguard such access) is transformed into a legitimate right. In conclusion, by using concrete examples from currently adopted ICT solutions, we will show how it is possible to use Universal Design and to indicate how ICT tools can be seen not just as a tool but also a new approach to accessibility.

Il presente lavoro analizza il concetto di accessibilità inquadrandolo nella più ampia prospettiva del diritto all'accesso e alla partecipazione sociale: le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (ICT) sono strumenti ambivalenti di inclusione ed esclusione sociale in funzione, soprattutto, degli approcci progettuali da cui derivano. Si sostiene la tesi che una lettura dell'accessibilità derivante esclusivamente dall'applicazione di standard e norme imposte, se può servire a imporre un primo adeguamento, difficilmente può portare ad un sostanziale cambiamento. Da questo punto di vista, la filosofia della Progettazione Universale promossa dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, adottando un approccio inclusivo fin dalle prime fasi del design, apre a metodologie che mettono al centro gli utenti (al plurale): se ne analizzano i principi, gli sfondi teorici e le motivazioni storico-culturali che hanno portato al suo sviluppo. Le ICT, se progettate secondo la prospettiva inclusiva, possono essere strumento di partecipazione sociale, non solo nel momento in cui consentono un'interazione positiva con l'ambiente, ma anche se spingono il pensiero verso soluzioni di accessibilità incondizionata che rilanciano nuovi paradigmi progettuali. Da questo punto di vista, il semplice accesso (con le norme e gli standard che lo tutelano) si traduce in diritto in senso pieno. Infine, con finalità operative, si illustrano le soluzioni adottate nel campo delle ICT a dimostrazione della realizzabilità della Progettazione Universale e di come le tecnologie possano essere non solo strumento, ma anche modello per un nuovo approccio all'accessibilità.

(2013). Tecnologie informatiche e diritti umani per un nuovo approccio all'accessibilità [journal article - articolo]. In ITALIAN JOURNAL OF DISABILITY STUDIES. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/29154

Tecnologie informatiche e diritti umani per un nuovo approccio all'accessibilità

BARONI, Federica;LAZZARI, Marco
2013-01-01

Abstract

The present article analyses the concept of accessibility discussed as a right to access and social participation. Depending on the different project designs from which they derive, Information and Communication Technology (ICT) tools can alternatively be seen as ambivalent means of social inclusion or exclusion. We argue that looking at accessibility issues only in terms of the application of rules and over imposed standards – which may help the process of adaptation – yet, will not lead to any substantial change. The Universal Design, as discussed within the UN Convention of the Rights of Persons with Disabilities, is an inclusive approach from the very beginning, as it supports methodologies that put the final users (plural) at the centre of the process: we attempt to analyze the principles, the theoretical frameworks and the socio-cultural motivations that have led to its development. We believe that if ICT tools are designed according to an inclusive perspective, they can also be tools of social participation, not only because they allow a positive interaction with the environment, but also because they can lead to a re-conceptualisation of accessibility solutions according to new design paradigms. From this perspective, simple access (according to rules and standards that safeguard such access) is transformed into a legitimate right. In conclusion, by using concrete examples from currently adopted ICT solutions, we will show how it is possible to use Universal Design and to indicate how ICT tools can be seen not just as a tool but also a new approach to accessibility.
journal article - articolo
2013
Il presente lavoro analizza il concetto di accessibilità inquadrandolo nella più ampia prospettiva del diritto all'accesso e alla partecipazione sociale: le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (ICT) sono strumenti ambivalenti di inclusione ed esclusione sociale in funzione, soprattutto, degli approcci progettuali da cui derivano. Si sostiene la tesi che una lettura dell'accessibilità derivante esclusivamente dall'applicazione di standard e norme imposte, se può servire a imporre un primo adeguamento, difficilmente può portare ad un sostanziale cambiamento. Da questo punto di vista, la filosofia della Progettazione Universale promossa dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, adottando un approccio inclusivo fin dalle prime fasi del design, apre a metodologie che mettono al centro gli utenti (al plurale): se ne analizzano i principi, gli sfondi teorici e le motivazioni storico-culturali che hanno portato al suo sviluppo. Le ICT, se progettate secondo la prospettiva inclusiva, possono essere strumento di partecipazione sociale, non solo nel momento in cui consentono un'interazione positiva con l'ambiente, ma anche se spingono il pensiero verso soluzioni di accessibilità incondizionata che rilanciano nuovi paradigmi progettuali. Da questo punto di vista, il semplice accesso (con le norme e gli standard che lo tutelano) si traduce in diritto in senso pieno. Infine, con finalità operative, si illustrano le soluzioni adottate nel campo delle ICT a dimostrazione della realizzabilità della Progettazione Universale e di come le tecnologie possano essere non solo strumento, ma anche modello per un nuovo approccio all'accessibilità.
Baroni, Federica; Lazzari, Marco
(2013). Tecnologie informatiche e diritti umani per un nuovo approccio all'accessibilità [journal article - articolo]. In ITALIAN JOURNAL OF DISABILITY STUDIES. Retrieved from http://hdl.handle.net/10446/29154
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